Rese in calo e qualità molto elevata spingono in alto i valori delle uve 2017 | La Commissione, prevista dalla legge 203/82, ha definito i prezzi per determinare gli affitti

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Lunedì 23 ottobre si è riunita la Commissione di cui all’art. 5 dell’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia di Cuneo (legge 203/82), per determinare i valori indicativi delle uve per ogni singola Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone d’affitto annuale dei vigneti secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti.

 

Dopo l’approfondita analisi circa l’andamento dell’annata agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata dalle Organizzazioni di Categoria, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, che hanno sottoscritto l’accordo collettivo, ha espresso i valori.

 

La vendemmia 2017 si annovera tra le più precoci a memoria d’uomo: l’andamento climatico ha inciso non poco sulla quantità che anche in Piemonte è stata minore a causa delle gelate primaverili, prima, delle grandinate, poi, e infine della siccità – sottolinea Mario Viazzi, direttore di Confagricoltura zona di Alba – Tuttavia i vitigni, sia bianchi che rossi, sono stati caratterizzati da una qualità molto elevata sotto tutti i punti di vista. I prezzi definiti dalla Commissione, dunque, non possono che riflettere l’andamento complessivo dell’annata, con valori in decisa crescita specie per alcuni rossi (Nebbiolo, Barolo e Barbaresco e Barbera) e più contenuti, ma pur sempre in aumento, sulle varietà di bianco. Sono prezzi che anche quest’anno dimostrano una notevole vivacità del settore e riflettono la grande cura e attenzione con cui i viticoltori cuneesi hanno operato in un’annata per molti aspetti tutt’altro che semplice. Questi valori sono definiti da un’apposita Commissione composta da rappresentanti delle organizzazioni firmatarie, che in modo molto oggettivo e prudente definiscono i prezzi sulla base del valore reale di mercato delle uve”.