Torino: sequestrate 8 autovetture di contrabbando

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E’ la nuova frontiera del contrabbando; uno degli illeciti economico finanziari contrastato dalla Guardia di Finanza di Torino nell’ambito del quotidiano controllo del territorio.

Un fenomeno diffuso, quello che vede cittadini italiani comprare autovetture di lusso in paesi extra-UE per risparmiare sul bollo auto, sull’assicurazione RCA, sui diritti doganali o
per rendere più difficili o del tutto vane le procedure per il recupero di sanzioni per eventuali violazioni del Codice della Strada. Questo però non si rivela spesso un buon affare, perché i residenti in Italia che vengono fermati alla guida di auto straniere si vedono sequestrare l’autovettura, che potranno riscattare solo dopo aver pagato le imposte evase più le sanzioni. E’ bene ricordare, infatti, che, in assenza dell’autorizzazione doganale e delle condizioni necessarie per beneficiare dell’ammissione temporanea, il veicolo immatricolato in uno stato extra UE risulta introdotto sul territorio italiano di contrabbando.

 

Solo nell’ultimo mese i Finanzieri del Gruppo Torino, impegnati nella consueta attività di prevenzione, coordinata dalla Sala Operativa provinciale per il “Servizio 117” di pubblica
utilità, hanno sequestrato 8 macchine e constatato oltre 30.000 euro di sanzioni. Le autovetture di lusso sequestrate, tra cui una Porsche Carrera 4, con targhe svizzere, moldave e albanesi, erano guidate prevalentemente da piemontesi e lombardi di tutte le estrazioni sociali.
Nel corso delle attività sono state inoltre controllate autovetture straniere guidate da cittadini italiani che non avevano ancora formalizzato la loro residenza all’estero. Per questi non sono scattate le sanzioni, ma hanno dovuto solo regolarizzare la loro posizione. L’obiettivo del controllo economico del territorio, ricorda la Guardia di Finanza, non è
quello di irrogare sanzioni formali, ma di contrastare fenomeni illeciti come l’evasione fiscale, che danneggia tutti i cittadini e fa aumentare i costi dei servizi pubblici.

 

c.s.