Enrico Borghi presenta il libro “Piccole Italie” a Cuneo ed Ormea

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Due presentazioni del libro “Piccole Italie” di Enrico Borghi, Deputato e Presidente nazionale Uncem, lunedì 17 luglio. La prima a Cuneo, alle ore 17,30 (Salone d’onore del Municipio), la seconda a Ormea, in Alta Val Tanaro, alle ore 21 (nella sala dell’ex scuola elementare in via Dottor Bassi).

 

A Cuneo, con Enrico Borghi, alle 17,30 intervengono Luca Serale, Assessore del Comune di Cuneo, Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte, Milva Rinaudo, Consigliera provinciale, Giandomenico Genta, Presidente Fondazione CRC, Ferruccio Dardanello, Presidente Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Paolo Allemano, Consigliere regionale, On. Mino Taricco, Deputato.

A Ormea, alle 21 ci saranno Giorgio Ferraris, Sindaco di Ormea, Michele Pianetta, Vicepresidente Anci Piemonte, Gabriele Gallo, giornalista ed esperto di sviluppo locale, Marina Caramellino, Presidente Associazione Turismo nelle Alpi Liguri.

Piccole Italie è una riflessione su cosa sia la politica territoriale, dopo la fine dell’interventismo statale e la crisi del regionalismo, e su cosa possano rappresentare i nostri territori nella sfida della modernizzazione italiana. Le statistiche e gli indicatori parlano dell’emergere anche in Piemonte di una vera e propria ‘questione territoriale’, con una marcata polarizzazione tra territori nei quali si concentrano opportunità, risorse, servizi e investimenti e aree in cui si acuiscono l’invecchiamento, la povertà e la desertificazione. Senza assicurare certezze nel campo dei servizi essenziali quali scuole, trasporti, sanità, e senza garantire uno sviluppo che si traduca in occupazione, vengono meno i fondamentali diritti di cittadinanza, con il risultato che qualunque iniziativa è votata al fallimento.

 

È su questi nodi che si giocherà la partita del riequilibrio territoriale e del ruolo delle nostre comunità. L’attuazione di politiche in grado di garantire il diritto di opzione e la libertà di scelta di vita necessita di forme politiche che siano luoghi di rielaborazione del pensiero, luoghi nei quali riformulare le prospettive all’interno di una visione di bene comune. Solo così la questione territoriale diventa questione nazionale, ed è per questo che le ‘piccole Italie’ possono contribuire in maniera decisiva a salvare la grande Italia.