Il festival “Fabbrica delle Idee” a Racconigi | Gli spettacoli dal 18 giugno al 2 luglio. Paolo Rossi in cartellone

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Prosegue il festival La Fabbrica delle Idee, in programma a Racconigi da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio 2017, nel magico parco dell’ex ospedale psichiatrico.

Organizzato da Progetto Cantoregi, con la direzione artistica di Marco Pautasso, anche la XVII edizione della rassegna propone in cartellone le produzioni italiane maggiormente significative del teatro di ricerca e di impegno civile e a tematica sociale.

Musiche dei Pink Floyd, di Elvis Presley, Luigi Tenco, John Cage e Sergei Prokofiev e incanti coreografici domenica 18 giugno (ore 21.45, parco) con la Compagnia Zappalà Danza e il suo Romeo e Giulietta 1.1. (La sfocatura dei corpi), riproposizione del Romeo e Giulietta del 2006 che fa parte del progetto Antologia, ideato da Roberto Zappalà per recuperare, rinnovare e rivisitare i propri più interessanti lavori.

Quando ci sentiamo sfocati? In ottica, fotografia e cinema, la sfocatura è una questione di distanza tra il centro focale dell’obiettivo e l’oggetto inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore a una certa misura, l’oggetto risulta sfocato. Riportando tutto ai due amanti di Verona, ci sentiamo sfocati quando percepiamo che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo. Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco, concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio sociale.

Artista tra i più premiati della scena italiana, Saverio La Ruina torna alla Fabbrica delle Idee lunedì 19 giugno (ore 21.45, parco) con Masculu e Fìammina, l’ultima produzione di Scena Verticale.

Un uomo va a trovare al cimitero la madre morta e si confessa con lei, in un emozionante flusso di coscienza privo di imbarazzi e paure.

Per la prima volta le confida con pacatezza di essere omosessuale e l’esistenza intima che vive. La mamma aveva probabilmente intuito tutto in silenzio, con amoroso rispetto.

Con il dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi e di cercare appoggio, nel discorso del figlio affiorano memorie anche di momenti sereni, come alcuni rapporti con uomini in grado di dare felicità.

Un benessere che però si rivelava effimero, perché gli aspetti segreti di un’esistenza causano mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi della madre si percepisce qualche rammarico e mancata armonia. Ma tutto è moderato, fatalistico, contemplativo, in un meridione avvolto dalla la neve, tra le tombe.

Doppio appuntamento martedì 20 giugno per una serata dedicata ai temi dell’immigrazione e dell’accoglienza con Paola Roscioli e Mario Perrotta, compagni nella vita e nel lavoro.

Alle ore 20 (Sala Polivalente Soms, Via Carlo Costa 21) Paola Roscioli, attrice, cantante e doppiatrice, sale sul palco con Lireta – a chi viene dal mare, tratto dalla storia vera di una donna albanese, avventurosamente arrivata in Italia, e da altri milioni di diari non scritti, con la drammaturgia e la regia di Mario Perrotta.

Dall’Albania Lireta guarda oltremare sognando di arrivare in Italia per una nuova vita. Parte su un gommone alla volta della Puglia, con una bimba di soli tre mesi di vita. A ogni onda che arriva, ogni schianto sull’acqua diventa un ricordo, facendo riaffiorare tutta la sua sofferta esistenza.

Ricordo di un padre ubriaco e violento, che serra i figli sotto chiave mentre picchia la moglie; di un matrimonio combinato tra famiglie, senza che lei possa dire parola; di un fuga da casa e di un innamoramento per un uomo che diceva di amarla e di portarla in Italia per essere felici ma invece l’ha resa schiava per portarla, insieme ad altre, sulle strade d’Italia.

Ma Lireta non cede e scappa. Nasce una bimba da un altro uomo, quella bimba che ora è in barca con lei per raggiungere davvero l’Italia.

Alle ore 22.30 (Sala Polivalente Soms,Via Carlo Costa 21) Mario Perrotta propone il suo Emigranti esprèss.

Dopo il successo del Progetto Ligabue, che nel 2015 ha conquistato il Premio Ubu, l’artista salentino ha ideato una nuova produzione corale sul tema della migrazione, partendo dalla sua terra d’origine, il Salento, terra di approdi e partenze. Emigranti esprèss è la rivisitazione teatrale delle quindici puntate dell’omonima trasmissione, andata in onda sulla radio, per raccontare il viaggio in treno che nei primi anni Ottanta portava gli immigrati pugliesi da Bari fino a Milano, per poi proseguire all’estero.

«Era il 1980. Stazione di Lecce. Ore 21 e 07. Come tutti i giorni di ogni benedetto anno, a quell’ora parte il treno degli emigranti che raccoglie le braccia da lavoro della costa adriatica d’Italia, per “fiondarli” tutti insieme fino a Milano, incollati l’uno all’altro dallo “sputazzo” che è il treno stesso.

Arrivati di slancio nella capitale meneghina, gli elastici di quella fionda si allentavano, e i pallini umani venivano “sparati” chi verso la Svizzera, chi verso il Belgio, la Germania, la Francia… Nel 1980 su quel treno c’ero anch’io. E avevo solo dieci anni. E viaggiavo da solo! Una volta al mese». Mario Perrotta

Come ogni anno, il festival ospita gli artisti di Faber Teater, sempre accolti da grandi applausi. Per questa edizione la compagnia porta al pubblico una composizione per sei voci e un Duomo, un originale Stabat Mater che sarà rappresentato nella Chiesa San Giovanni e Santa Maria di Racconigi (piazza Burzio) giovedì 22 giugno (ore 21.45).

Un’esperienza acustica sul tema della figura della madre nel momento della perdita del figlio, in cui la Chiesa suona insieme con gli interpreti.

Un lavoro teatrale e canoro che dispone i cantattori nei diversi spazi (il coro, l’abside, il pulpito, le navate, l’altare) per far suonare lo strumento chiesa e immergere i partecipanti nel suono.

In un certo senso è una visita guidata alla chiesa, una visita per l’udito prima che per la vista. Si alternano le voci del lutto e del dolore, le voci dello scandalo della morte, le voci dell’ingiustizia contro l’innocente, le voci della perdita incolmabile, le voci della ricerca di consolazione.

Antonella Talamonti ha scelto testi liturgici e tradizionali in latino, volgare, italiano, sardo ed arberesh su cui ha scritto musiche originali. Una scrittura musicale ispirata dall’esperienza di anni di ricerche, viaggi e registrazioni dei canti popolari della Settimana Santa in Italia, a fianco di Giovanna Marini.

Paolo Rossi e la sua ironia pungente arrivano al festival sabato 24 giugno (ore 21.45, parco) con l’ultimo lavoro L’improvvisatore.

Da dove nascono i comici. Prodotto da La Corte Ospitale, lo spettacolo vede l’autore (accompagnato alla chitarra dal Maestro Emanuele Dell’Aquila e da Alex Orciari) porsi come su un ring, di fronte a un pubblico che potrà fare le proprie richieste.

Molti saranno i pezzi storici di repertorio che verranno presi, riadattati al volo, sviscerati e aggiornati, sempre nell’inconfondibile stile Rossi.

«La mia nuova performance – spiega l’autore – gioca sul confine tra un’autobiografia teatrale non autorizzata e un quasi manuale sulla professione del comico; o di qualsiasi mestiere che contempli l’improvvisazione, con tutti i suoi rischi, azzardi e ricadute anche nella vita privata.

In tutti i miei spettacoli è sempre rimasta presente sul palco la persona, oltre che l’attore e il personaggio. Questo stile mi ha consentito di evocare, qualsiasi testo dovessi affrontare, momenti della mia vita vissuta in teatro e fuori da lui.

Li radunerò in una sola serata, arricchendo il tutto con altri fatti mai confessati, in una giostra che mai uguale si ripeterà. Del resto, per me la vita è teatro, e viceversa. L’importante è improvvisare… Tutto il resto è ripetere».

Martedì 27 giugno (ore 21.45, parco) B612Lab propone Trentesimo, spettacolo di teatro danza di Roberta Bonetto, autrice e regista, con Gabriel Beddoes, coreografo e danzatore in scena. Gengè, trentenne, deve affrontare un colloquio di lavoro. Durante la salita verso l’ufficio dove si tiene l’appuntamento, l’ascensore si ferma improvvisamente.

Il tempo sospeso e lo spazio compresso lo spingono a ridiscutere le motivazioni iniziali e a riflettere con pungente ironia sulla tensione incolmabile tra realtà e rappresentazione.

Nel periodo della vita in cui il tempo sembra scorrere più veloce e la sensazione è quella di rischiare di perdere la grande occasione, in una società che a volte limita e costringe, in cui il timore di sbagliare può trasformarsi in immobilità, Gengè pone questioni semplici, ma urgenti, che rivolge a se stesso e agli altri.

Trentesimo è parte di un progetto di innovazione culturale, selezionato dalla Compagnia di Sanpaolo nell’ambito del bando ORA, che affronta il tema dell’immobilità e della precarietà di una generazione attraverso tre forme espressive: una performance di teatro danza (quella rappresentata al festival), un cortometraggio di finzione e uno storytelling narrativo.

 

Anteprima per la serata di venerdì 30 giugno (ore 21.45, parco) con lo studio dello spettacolo A NOI VIVI! Il Paradiso, coproduzione di Mutamento Zona Castalia e Progetto Cantoregi, con la regia di Giordano Amato e Marco Pautasso e scene di Koji Miyazaki.

Oltre a Eliana Cantone e agli artisti di circo contemporaneo Elena Fresch e Matteo Mazzei, lo spettacolo vede protagonisti i bambini, impegnati a creare i suoni dello spettacolo sia attraverso esperienze di drum circle, condotte da Fabio Partemi, sia attraverso strumenti tecnologici, con l’impiego di applicazioni musicali su tablet, ideate da Brian Eno.

Ogni tappa prevede, prima della rappresentazione, un periodo di preparazione dei bambini.

Lo spettacolo evoca la possibilità di un paradiso, ovvero di una possibile dimensione futura di benessere; un benessere che parte da se stessi per diffondersi e comunicarsi agli altri o che, viceversa, parte da una collettività per diventare patrimonio del singolo individuo.

Il paradiso è l’utopia che concorre alla costruzione del possibile futuro, il paradiso è per i bambini: per avere il paradiso è necessario tornare bambini. Il progetto affonda le proprie radici in fondamentali esperienze artistiche e umane, come quella del Bahaus, Paul Klee, Erik Satie, per arrivare a fino al passato recente con John Cage, a oggi, con Brian Eno.

In collaborazione con: Torino Spiritualità, Fondazione Live Piemonte dal Vivo, Fondazione Paideia e Fondazione Teatro Piemonte Europa.

 

Domenica 2 luglio (ore 21.45, parco) arriva al festival il Premio Ubu 2016, la Compagnia Scimone Sframeli.

Porta in scena Amore, scritto da Spiro Scimone e diretto da Francesco Sframeli, entrambi sul palco insieme con Gianluca Cesale, Giulia Weber.

Con Amore la compagnia prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome. Sul palco due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere.

Quattro figure che si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero. Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l’ultimo giorno della loro vita.

Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.

 

La Fabbrica delle Idee
Nata nel 2001, la rassegna rappresenta uno dei punti di riferimento più interessanti all’interno del circuito dei festival estivi, sia per la scelta degli ospiti, sia per la possibilità di approfondire, attraverso l’arte, il rapporto con l’espressività di realtà spesso emarginate come quelle psichiatriche.

Dal 2001 ad oggi sono stati tanti gli artisti che hanno partecipato al festival. Tra questi ricordiamo: Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Virgilio Sieni, Emma Dante, Pippo Delbono, Aniello Arena, Sosta Palmizi, Scimone & Sframeli, Armando Punzo, Rem & Cap, Teatro del Lemming, Scena Verticale, Maria Paiato, Lorena Senestro, Fiammetta Carena, Danio Manfredini, Pierre Byland, Ricci/Forte, Babilonia Teatri, Motus, Davide Enia, Roberto Castello, Maurizio Sguotti, Giulio Casale, Compagnia Zappalà Danza, Mario Perrotta, Abbondanza Bertoni, Teatro della Valdoca, Santasangre, Giovanna Marini, Banda Osiris, Teatro delle Albe, Teatro Sotterraneo, Lucia Calamaro.

 

Progetto Cantoregi
L’attività della compagnia carignanese Progetto Cantoregi prende il via nel 1977, grazie all’idea del regista e autore Vincenzo Gamna di creare un teatro popolare capace di coinvolgere l’intera comunità in tutte le fasi di preparazione e realizzazione di una pièce, una sorta di autodrammi sul modello del gruppo del Teatro Povero di Montichiello in Val d’Orcia. Trae la propria denominazione da un progetto, commissionato dai Savoia nel XVIII secolo, per la costruzione di un teatro nella città di Carignano, ideato dall’architetto Pietro Maria Cantoregi, che però non venne mai realizzato.

Assumendo il nome di Progetto Cantoregi, la compagnia ha inteso affermare la propria vocazione progettuale, volta ad una teatralità popolare, vagante, senza fissa dimora, come in una perenne bohème di ricerca. Le sue proposte espressive si ispirano in particolare alla storia contadina e degli eroi del quotidiano. Dal 2001 organizza il festival La Fabbrica delle Idee.

In caso di maltempo gli spettacoli si terranno alla Sala Polivalente Soms (Via Carlo Costa 21).
Ingresso: intero 10 euro; ridotto 7 euro. Ingresso spettacolo Trentesimo: 5 euro.
Abbonamento: primo spettacolo 10 euro, spettacoli successivi 7 euro.
Ingresso studenti: 4 euro (elementari, medie, superiori e universitari).
Info: 335.8482321 – 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – [email protected] Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi
Ufficio stampa: Paola Galletto – [email protected] – 340.7892412

 

Programma in breve:

10 giugno – Deflorian/Tagliarini
CE NE ANDIAMO PER NON DARVI
ALTRE PREOCCUPAZIONI

 

13 giugno – Babilonia Teatri
PEDIGREE

 

18 giugno – Compagnia Zappalà Danza
ROMEO E GIULIETTA 1.1

 

19 giugno – Saverio La Ruina
MASCULO E FIAMMINA

 

20 giugno – Paola Roscioli
LIRETA – A CHI VIEN DAL MAR

 

20 giugno – Mario Perrotta
EMIGRANTI EXPRESS

 

22 giugno – Faber Teater
STABAT MATER

 

24 giugno – Paolo Rossi
L’IMPROVVISATORE. DA DOVE NASCONO I COMICI

 

27 giugno – Associazione Culturale B612LAB
TRENTESIMO

 

30 giugno
Mutamento Zona Castalia / Progetto Cantoregi
A NOI VIVI! Il PARADISO

 

2 luglio – Compagnia Scimone e Sframeli
AMORE

 

(foto di Gioia Casale)