Nel tortonese frodi indirizzate all’INPS e per consentire a cittadini stranieri di ottenere il permesso di soggiorno illecitamente | Scattano le misure cautelari per una coppia di imprenditori che faceva assunzioni fasulle e organizzava matrimoni fittizi

0
686

Le indagini dei Carabinieri di Tortona e Pontecurone, avviate col supporto del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria e dell’Ispettorato dell’INPS provinciale, hanno permesso di mettere in luce un sistema di frodi indirizzate all’Istituto Nazionale di Previdenza nonché per consentire a cittadini stranieri di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno, attraverso assunzioni fasulle o mediante matrimoni “fittizi” con cittadini italiani.

L’operazione ha condotto all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di due coniugi titolari di due ditte individuali e di denunciare altre ventinove persone residenti nelle province di Alessandria, Savona, Pavia, Foggia e Chieti, per diversi delitti quali quelli previsti dagli art. 416 CP (associazione per delinquere), art. 640 bis CP (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche), art. 12 d.lgs 286/1998 (favoreggiamento della permanenza di stranieri nel territorio dello Stato), art. 56-629 CP (tentata estorsione).
Restano al vaglio degli inquirenti le posizioni di alcune decine di persone che hanno avuto contatti ricorrenti con gli odierni indagati.

Le indagini, avviate dai carabinieri di Pontecurone e del Nucleo Operativo di Tortona nei primi mesi del 2016, hanno preso il via dopo che i militari avevano iniziato a monitorare le attività intestate al pluripregiudicato Marinelli Alfredo e alla moglie Cologna Maria Felice, entrambi originari di San Severo (FG) e trasferitisi nel piccolo Comune alessandrino.
In particolare, tramite due ditte individuali intestate ai predetti coniugi, venivano assunte persone le quali venivano sistematicamente licenziate dopo aver maturato il periodo minimo necessario all’ottenimento degli ammortizzatori sociali (indennità NASPI e MINI NASPI), venendo immediatamente sostituite da altri “lavoratori”.
Negli periodo compreso tra la fine del 2014 ed i primi mesi del 2016, è emerso che l’INPS corrispondeva a ex dipendenti delle citate ditte indennità per un importo superiore ai 200.000 (duecentomila) euro.
Per dimostrare l’inesistenza di qualsiasi attività lavorativa in capo alle ditte interessate sono stati eseguiti, per diversi mesi, numerosi servizi di osservazione e pedinamento dei “falsi lavoratori” in diversi orari della giornata, che hanno dimostrato la totale inesistenza di qualsiasi rapporto lavorativo, come poi confermato dalle congiunte attività eseguite – con l’ausilio dell’Ispettorato del lavoro dell’INPS e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria – presso le sedi delle ditte, coincidenti con l’abitazione di Pontecurone della coppia di coniugi indagati.
In alcuni casi, almeno 5, sarebbero stati “assunti” dei lavoratori stranieri al solo fine di consentire loro di ottenere il permesso di soggiorno.
Le stesse persone non disdegnavano anche di organizzare falsi matrimoni con lo scopo di far ottenere al coniuge non UE il permesso di soggiorno, richiedendo ovviamente un compenso in danaro per le prestazioni concesse, con il quale provvedevano a remunerare anche gli “sposi” compiacenti.
Al Marinelli è anche stata contestato il grave reato di tentata estorsione, in quanto, secondo le accuse, armato di coltello e martello avrebbe minacciato fisicamente e danneggiato il veicolo della parte offesa (uno sposo ravveduto), per riottenere da quest’ultimo il danaro consegnatogli, quando lo stesso rifiutava di effettuare ulteriori pratiche illecite afferenti il suo falso matrimonio con una donna marocchina, temendo l’intervento dei Carabinieri.
A parziale conclusione indagini, il GIP del Tribunale di Alessandria, su richiesta del P.M., ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marinelli Alfredo mentre per la moglie è stato emesso un divieto di dimora nella Provincia di Alessandria. Entrambe le misure sono state notificate agli interessati dai militari operanti.