Torino: professionista chiede assistenza legale gratuita, ma si scopre che non dichiara 200.000 euro al fisco

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Uno studio di oltre 300 mq in pieno centro storico di Torino, con affreschi ed importanti opere d’arte, una villa in collina, appartamento al mare per le vacanze e vari hobbies.

Il professionista, avvocato di fama internazionale, è anche amministratore delegato di tre società britanniche.

Tuttavia dal 2013 ad oggi il suo reddito dichiarato al fisco è pari a 0, o altrimenti in perdita. Come hanno però dimostrato le investigazioni della Guardia di Finanza di Torino, la realtà è ben diversa.

Tutto inizia quando al Valico di Ponte Chiasso i Finanzieri trovano il professionista in possesso di documentazione riguardante la gestione di società con sede in noti paradisi fiscali, tra le tante, quattro a Panama e una nell’isola di Jersey in Gran Bretagna.

Immediatamente iniziano le indagini del Gruppo Torino, che dopo numerosi riscontri, pedinamenti e appostamenti avvia una verifica fiscale.

Nonostante l’avvocato non dichiari alcun reddito, la mole di documentazione contabile e extracontabile da analizzare è enorme, ma la perizia e la costanza dei Finanzieri permette di dimostrare che il professionista non era in perdita, anzi doveva pagare al fisco imposte su un reddito di 200 mila euro, a cui adesso si aggiungeranno sanzioni e interessi. L’avvocato, nel corso degli accertamenti, ha finto di essere separato, ha fittiziamente spostato la sua residenza nello studio (così i Finanzieri per accedere nel luogo in cui esercitava la sua attività professionale dovevano chiedere l’autorizzazione al magistrato), ha sostenuto di vivere abitualmente a Londra e, per rendere ancora più credibile il suo dissesto finanziario, ha richiesto il patrocinio a spese dello Stato.