Elezioni comunali 2017 – A Borgo San Dalmazzo Molinengo sfida Beretta: “La città vive una fase di declino, deve tornare protagonista”| L’ex direttore generale della Fondazione Crc sta allestendo la sua lista civica: “Tanti volti nuovi”

0
494

“Sarò il dinosauro alla guida di una lista piena di volti nuovi”. Scherza sulla propria carta d’identità Fulvio Molinengo, uno dei candidati alla poltrona di sindaco di Borgo San Dalmazzo alle prossime elezioni comunali dell’11 giugno.

67 anni, ex direttore generale della Fondazione Crc, Molinengo ha alle spalle un’esperienza  di 15 anni nel Consiglio Comunale borgarino. Ora, dopo una pausa forzata dal mondo politico, ha deciso di rimettersi in gioco.

 

Perché ha deciso di candidarsi?

“Io ho fatto l’amministratore a Borgo San Dalmazzo tra il 1985 e il 2000, poi per ragioni di lavoro ho lasciato: passando alla Fondazione Crc, per motivi di opportunità, il mio ruolo non era compatibile con quello di amministratore. Sono stato fuori dalla vita politica della mia città per 17 anni, ma ora che sono in pensione ho voluto riprendere quell’esperienza per me molto positiva. Era un sogno nel cassetto: vorrei mettere a disposizione di Borgo San Dalmazzo l’esperienza  che ho maturato in questi anni nel mio lavoro, per cercare di cambiare un po’ la città”.

 

Dal suo punto di vista, cosa c’è da cambiare?

“A Borgo San Dalmazzo vedo che non c’è più un ristorante, gli alberghi e i negozi chiudono: c’è bisogno di un cambiamento. Sono state fatte rotonde, e in città si ironizza sulle tante rotatorie che circondano Borgo San Dalmazzo; sono state imbiancate scuole. Ma ci sono altri problemi da affrontare, quelli delle piccole e medie industrie, del tessuto artigianale e commerciale, attività che nel tempo hanno fatto la fortuna della città, che erano un vanto, e che adesso ne segnano il declino”.

 

Questo è uno degli aspetti più importanti del suo programma: gli altri a cosa fanno riferimento?

“Il programma lo andremo a sviluppare in tutti i suoi punti non appena presenterò la lista, perché non deve essere un programma che cade dall’alto, voglio che sia condiviso con tutti i 16 candidati consiglieri, in modo che ognuno possa portare il proprio contributo e lo senta suo. Ma indubbiamente l’obiettivo principale è far tornare Borgo San Dalmazzo a recitare un ruolo importante, facendola uscire dalla fase di declino che sta vivendo. Un ruolo importante deve tornare ad averlo anche come città fondovalle di tre vallate, due addirittura con collegamenti internazionali, Borgo deve tornare ad essere a disposizione delle valli che confluiscono, perché loro hanno bisogno di Borgo, ma è anche Borgo che ha bisogno di loro. Parlando di collegamenti internazionali, non è ammissibile che il raddoppio del Tenda proceda così a rilento, con chiusure che danneggiano tutto il turismo locale; così come deve essere rivista la convenzione sulla ferrovia Cuneo-Tenda-Breil-Ventimiglia-Nizza, perché non è possibile avere solo due corse su questa linea. Dobbiamo fare qualcosa”.

 

Parlando della lista che la sosterrà, ci può anticipare qualcosa?

“Innanzitutto sarà una lista civica: il tentativo che faccio è quello di mettere insieme anche sensibilità che in questa fase erano in liste diverse. Ma sarà soprattutto una lista di persone nuove: il ‘dinosauro’ sono io, e sono ben contento di esserlo, perché un po’ di esperienza può essere utile. Nella lista però ci sarà tanta aria fresca, gente che darà il proprio contributo per provare a riappropriarci di Borgo San Dalmazzo, degli spazi che dobbiamo avere”.

 

Che partita si giocherà l’11 giugno?

“Io sto allestendo una squadra che possa essere in partita, competitiva. Per carità, De Coubertin va bene, ma è importante avere la possibilità di competere, per poter tradurre in concreto le idee che abbiamo, per metterle in pratica. Io voglio giocarmela per vincere”.

 

Gabriele Destefanis