Consiglio Regionale del Piemonte: approvato il Bilancio 2017-19

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Sessantatrè milioni di nuovi investimenti per il Piemonte.

Questo, in sintesi, il frutto del lavoro svolto dal Consiglio regionale insieme con l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, che ha recepito prima in Commissione, poi in Aula, alcune delle istanze provenienti da maggioranza e opposizione.

In tutto, il Bilancio di previsione finanziario 2017-19, sommando gli investimenti già previsti nel testo di Giunta, consentirà di assicurare un totale di 100 milioni di euro di investimenti aggiuntivi rispetto allo scorso anno, anche grazie all’uscita dal Piano di rientro dei debiti della sanità.

Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha dichiarato: “Aver risanato il Bilancio ed essere usciti dal Piano di rientro è motivo di grande soddisfazione.

Tutto questo è avvenuto senza ridurre e anzi aumentando la spesa sociale: credo che in sede di assestamento valuteremo di fare il possibile per aumentare ancora questo capitolo. In generale, credo non ci sia sufficiente consapevolezza della gravità degli sforzi ancora da fare per mettere la macchina regionale in grado di lavorare in modo utile.

Noi abbiamo affrontato la questione con grande determinazione, consapevoli che un veicolo che non ha gli strumenti per muoversi è un veicolo inutile. Per noi la parola responsabilità ha un valore in sé: ci è stato detto che non abbiamo un progetto politico, ma questi sono discorsi che nella storia politica si ripetono ciclicamente”.

Il documento è stato approvato oggi con 29 voti favorevoli e 14 contrari. Nella seduta odierna odierna, con gli emendamenti di Giunta, sono stati inseriti 32 milioni che appunto permettono di raggiungere i 63 supplementari derivanti dal lavoro consiliare.

Tali emendamenti, che hanno tenuto conto dell’andamento del dibattito in Aula e delle richieste provenienti dai vari gruppi politici, in sintesi prevedono:

100 mila euro per finanziare la legge sulla tutela del patrimonio e delle minoranze linguistiche;

250 mila, aggiuntivi ai 500mila già inseriti nel bilancio, per incrementare le risorse disponibili per l’Arai, l’Agenzia regionale per le adozioni internazionali, che non soffrirà alcune diminuzione rispetto lo scorso bilancio;

un milione per sovvenzionare il fondo sociale per la morosità incolpevole degli inquilini a edilizia sociale e che si aggiunge ai 4 già previsti;

un milione, ai sensi della legge regionale 23/2004, per i programmi di capitalizzazione delle cooperative di produzione e lavoro che fanno investimenti;

275 mila per le obbligazioni derivanti dalla legge per la ristrutturazione dello Stadio Filadelfia dove giocava il Grande Torino;

5 milioni per il fondo degli investimenti a favore del turismo invernale;

250 mila per le Pro loco (che raddoppia quanto già iscritto nel bilancio in discussione;

20 mila per il Museo regionale dell’emigrazione vigezzina nel mondo e al Museo regionale dell’emigrazione dei piemontesi nel mondo di Frossasco (To);

100 mila per l’aggiornamento delle centraline destinate a misurare la qualità dell’aria (per avere il monitoraggio in tempo reale);

200 mila per finanziare un voucher per i minorenni che volessero acquistare dei libri negli stand del nuovo “Salone internazionale del libro di Torino” o all’undicesima edizione di “Portici di carta”;

50 mila per la valorizzazione storica dei luoghi simbolo della Guerra di Liberazione.

Oltre a queste voci tra le altre più significative vi sono i 23 milioni recuperati da investire per rinnovare il parco rotabile dei mezzi per il trasporto pubblico locale e i 25 per le piccole opere pubbliche comunali.

Da sottolineare anche il tema degli extra Lea dove si è trovato un equilibrio mettendo a carico della sanità 31 milioni, mentre 39 rimangono sulle politiche sociali.

Questo per non vanificare il vantaggio di essere usciti quest’anno dal piano di rientro e cioè per evitare di mettere in discussione la possibilità di procedere a nuove assunzioni e di poter attuare le iniziative necessarie alla riduzione delle liste di attesa.

Da segnalare pure che dei 39 milioni, 20 sono dedicati al contrasto del disagio mentale.

Quest’anno la parte del finanziamento al diritto allo studio risulta particolarmente impegnativa perché passando al sistema dei voucher, di fatto sul bilancio si devono iscrivere le risorse necessarie per gli anni scolastici 2016/17 e 2017/18 per un totale di 24 milioni.

Secondo il vicepresidente Reschigna, “la caratteristica di questo bilancio è quella che in una condizione difficile e faticosa la Regione è riuscita a rafforzare il livello degli investimenti”.

Sono state diverse le dichiarazioni di voto da parte dei Consiglieri.

Quelle dei capigruppo sono cominciate con Davide Gariglio (Pd): “Rimediare ai guasti del passato, di cui tutti possono avere responsabilità, era la missione al centro di questo Bilancio.

Credo che quanto fatto debba essere apprezzato: pagare i propri debiti non è solo un’esigenza etica, me è anche un fattore di sviluppo. Oggi possiamo dire di essere fuori dal tunnel, si tiene in piedi la macchina regionale e al contempo si creano le condizioni per dare risorse alla nostra comunità.

I tagli non sono lineari, ma sono scelte politiche con l’obiettivo di sostenere alcuni settori strategici, tra questi: università, politiche sociali, fondo sociale e trasporto pubblico locale”.

 

Marco Grimaldi (Sel): “Abbiamo rimesso in moto l’ascensore sociale garantendo il 100 percento delle borse di studio. L’altra bella notizia è il milione di euro che abbiamo trovato per la morosità incolpevole, che così raggiunge quota 5 milioni per rimettere a norma mille appartamenti da far assegnare dalle Atc.

Con cura ci stiamo occupando di tante piccole ma importanti cose. Non c’è il solo tema dei conti in ordine, quindi”.

 

Maurizio Marrone (Fdi): “Ringrazio Chiamparino perché riusciremo con le risorse regionali a formare le classi dirigenti che andranno a lavorare altrove o all’estero, visto che le aziende continuano a chiudere e a delocalizzare.

Vorrei sapere dove sono finite la no-tax area e le altre misure di rilancio economico promesse in campagna elettorale.

Mi pare che il presidente Chiamparino stia andando avanti con il divide et impera, nemmeno la maggioranza si è vista e sentita e l’opposizione le ha reso facilissimo il compito di uomo solo al comando, con piccoli accordi e con la concordia istituzionale”.

 

Gianna Gancia (Lega nord): “Chiamparino parla di responsabilità. L’allegra compagnia è quella di Renzi, che ha tentato di inserire di nascosto un emendamento da 97 milioni per il golf nel salva banche.

Poi la Lega ha sventato questa vergogna ma la metteranno nella manovra di primavera”.

 

Gilberto Pichetto (Fi): “Considero l’intervento di Chiamparino propagandistico, perché il Psr mandato a Bruxelles ha richiesto 824 richieste di modifica, ed era il suo Psr.

Penso tuttavia che una serie di iniziative che si stanno portando avanti possa essere condivisibile, ma si poteva fare uno sforzo in più, si doveva sburocratizzare e facilitare l’economia. Abbiamo una situazione stagnante e serve un cambio di passo.

Se Milano ha 42mila euro di reddito procapite e noi siamo al 30 percento in meno, è chiaro che qualcosa non funziona. Infine trovo improvvisata la scelta della tassa sul rumore per gli aeromobili”.

 

Gianluca Vignale (Msn): “A sentire il presidente si direbbe che questa Giunta abbia trovato una situazione disastrosa e l’abbia risanata, ma non è così, il processo di risanamento era cominciato nella precedente legislatura.

Dal 2005 al 2010, invece, erano stati fatti 5 miliardi di euro di debiti votati dal Consiglio regionale, votati da Reschigna, da Boeti, da Gariglio.

La nostra amministrazione, con una cura da cavallo, che forse ci ha fatto perdere le elezioni, era riuscita a far chiudere in attivo i conti della Sanità. Su un punto fondamentale questo bilancio non interviene: il sostegno alle imprese per la creazione del lavoro”.

 

Davide Bono (M5s): “Prima di Chiamparino avevamo la peggiore Sanità d’Italia e ora abbiamo la migliore, a sentir lui. Direi che le esagerazioni sono evidenti.

Nel suo intervento ho colto l’attacco finale al lavoro dei consiglieri; darci degli irresponsabili è poco rispettoso.

Ci siamo sempre, in Consiglio e in Commissione e gli emendamenti, sempre propositivi, sono lo strumento che abbiamo a disposizione.

Chiamparino ha un merito, è simpatico, ma ha anche una bella faccia da tolla: non può pensare di non essere legato alla sua storia politica e al suo partito nazionale.

Ricordo che Peveraro, l’assessore dei debiti comunali e regionali, ora è stato promosso a presidente di Iren, la cassaforte del Nordovest”.

 

Valter Ottria (Mdp): “Non è stato facile andare nei territori a spiegare la riforma sanitaria con grande senso di responsabilità.

Questo bilancio è un punto di partenza che ci consente di guardare in avanti.

Amministrare significa anche programmare bene ed intervenire sulle regole e noi in questi due anni e mezzo siamo intervenuti, per esempio con il piano amianto, quello rifiuti, con la legge sulle cave e con il piano paesaggistico.

Nei due anni che ci rimangono possiamo attuare delle politiche di sviluppo e richiedere al governo nazionale investimenti maggiori”.

 

In generale, dopo l’approvazione di tutti gli emendamenti, sono previste entrate e spese di competenza per 20.303.163.766,75 euro e di cassa per 14.658.780.668,88.

Al Bilancio di previsione erano collegati 38 ordini del giorno, di maggioranza e di opposizione. Di questi 19 hanno ottenuto voto favorevole.