Monforte d’Alba: una serata in ricordo di Don Aldo Benevelli

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Una serata in ricordo di don Aldo Benevelli a Monforte d’Alba, paese natio del prete partigiano scomparso il 19 febbraio all’età di 93 anni.

Sarà ricordato giovedì 2 marzo all’auditorium della Fondazione Bottari Lattes (ore 20,30, ingresso gratuito) con la proiezione del documentario Il Sottoscritto. Storia di un uomo libero, prodotto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e diretto da Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino. L’appuntamento sarà introdotto da Adolfo Ivaldi, presidente della Fondazione Bottari Lattes.

 

Dall’infanzia nelle Langhe alla vita di Resistenza, dalla decisione di abbracciare il sacerdozio al lavoro contro la fame, la povertà e l’emarginazione nel Terzo mondo fino all’organizzazione di incontri in Italia e all’estero sul tema della pace: una serata per rendere omaggio all’intensa e multiforme attività di don Aldo Benevelli, nato a Monforte d’Alba nel 1923, testimone prezioso della storia della provincia di Cuneo e del nostro Paese, una persona a cui molti cuneesi sono profondamente legati.

 

La serata è organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Comune di Monforte d’Alba.
Completato a novembre 2011, Il sottoscritto. Storia di un uomo libero (85 minuti) racconta la vita del dinamico sacerdote monfortese attraverso le parole dello stesso protagonista, amico di Giorgio Bocca e Nuto Revelli, energico promotore di attività umanitarie, sociali e culturali in tutto il mondo. Il documentario ricorda i giorni dell’infanzia a Monforte d’Alba e l’impegno come partigiano, giornalista, insegnante e animatore dei giovani; l´invenzione delle colonie estive e il contributo alla nascita della locale Caritas. Fino al lavoro in Francia, nelle periferie più marginali delle grandi città, e come missionario in diversi Paesi Africani, per arginare i problemi legati alla povertà, alla fame, all’analfabetismo e alle malattie, e i convegni Parole tra i continenti, organizzati a Cuneo per ragionare intorno al concetto di pace con personalità culturali dall´Italia e dall´estero.
Trasferitosi giovanissimo a Cuneo, appena ventenne Aldo Benevelli entra nella Resistenza. Tradito da un compagno, viene torturato dai repubblichini. “Ho giocato la mia vita”. Così descrive il momento in cui è corso verso la libertà sfuggendo ai suoi carcerieri fascisti.

 

Decide di entrare in seminario per diventare sacerdote, senza perdere lo spirito militante che lo spinge a farsi missionario. Nel 1964 fonda la Lvia, Associazione Internazionale di Volontari Laici, per lottare contro la fame, la povertà e l’emarginazione e per portare sviluppo sociale ed economico nei Paesi del Terzo Mondo. L’associazione pianifica e realizza interventi in campo alimentare, sanitario ed educativo, concentrandosi su progetti volti a fornire acqua potabile alle popolazioni che ne sono prive. Presente in dieci Paesi africani, la Lvia ha aiutato a scavare circa un migliaio di pozzi e a installare oltre quattrocento sistemi di pompaggio.

 

Attraverso la vita e la figura di don Benevelli, il documentario ripercorre oltre cinquant’anni di storia della provincia di Cuneo e dell’Italia. Una testimonianza da trasmettere alle nuove generazioni soprattutto per l’invito forte e diretto a un impegno di partecipazione e di fratellanza. Il sottoscritto fa parte del progetto MemoriaFutura lanciato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (www.fondazionecrc.it) nel 2010 per valorizzare la memoria storica del territorio e favorirne il trasferimento alle giovani generazioni.