Arrestato 43enne albanese: mandò in fin di vita un connazionale a Verzuolo nel dicembre 2016

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Dopo poco più di due mesi di serrate indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cuneo hanno messo fine alla latitanza del 43enne albanese E.S., ricercato dal 10 dicembre 2016 quando la Procura Generale di Torino aveva emesso a suo carico un ordine di carcerazione per i reati di concorso in tentato omicidio aggravato.

 

L’uomo, la sera di sabato del 20 maggio 2006 a Verzuolo (CN) in un condominio di “Villanovetta” nei pressi di un night club, insieme a suo fratello, attese sotto casa un suo connazionale, all’epoca poco più che 20enne, esplodendogli contro due colpi di pistola a distanza ravvicinata e prendendolo anche a sprangate in testa. A sparare era stato proprio lui che, per qualche tempo riuscì a darsi alla fuga sin quando venne poi arrestato quattro mesi più tardi mentre suo fratello, che aveva aggredito il malcapitato con una sbarra di ferro, venne arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo, qualche ora più tardi.

 

La vittima, attinto da due colpi di pistola ad una coscia ed all’addome e con una frattura cranica per la sprangata ricevuta, venne ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale Civile di Saluzzo, riuscì poi a salvarsi dopo mesi di cure. Alla base della spedizione punitiva, forse una vendetta od un avvertimento legato a vecchi dissapori tra famiglie di immigrati.

 

Il ricercato aveva trovato ospitalità presso alcuni connazionali abitanti a Bergamo e provincia ed è stato proprio lì che per alcuni giorni i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cuneo, in collaborazione con i Carabinieri delle Compagnie di Bergamo e Treviglio (BG), gli hanno dato la caccia sino a rintracciarlo la notte scorsa in una stanza di un Hotel ad Osio Sotto (BG). L’albanese, che appena accennato una resistenza venendo immediatamente bloccato, ha tentato sino all’ultimo di eludere i militari esibendo loro un documento di soggiorno intestato ad un altro albanese, tentativo del tutto inutile in quanto ben conosciuto dai carabinieri cuneesi che lo cercavano. Addosso aveva anche 1.750,00 euro in contanti, tra cui tre banconote da 500 euro.
Ora l’arrestato si trova nel carcere di Bergamo dove dovrà scontare una condanna definitiva a 7 anni e 6 mesi di reclusione per quel tentato omicidio commesso oltre dieci anni fa.