“Foibe, fascismo ed irredentismo non giustificano il revisionismo della Resistenza italiana e jugoslava” | Alain Fissore (Partito Comunista di Cuneo) commenta la commemorazione del 10 febbraio 1947

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Anche quest’anno in provincia di Cuneo si è commemorata la data del 10 febbraio del 1947, ovvero la data del trattato di Parigi che pose fine alla tensione politica e militare sul confine orientale italiano, erroneamente conosciuta come “foibe”.

Ogni lettura che prescinda dal contesto storico dell’aggressione, prima, e dell’occupazione, dopo, da parte nazi-fascista tacendo su tutto ciò che Hitler e Mussolini fecero delle pacifiche popolazioni slave, per parlare invece di una fantomatica “pulizia etnica” nei confronti degli italiani, è una lettura tutta ideologica che mira alla sostanziale difesa dei crimini fascisti ed alla criminalizzazione della Resistenza partigiana.

 

Se i comunisti jugoslavi ed italiani fossero stati i veri carnefici di allora, pare oggi a dir poco paradossale che la maggior parte delle onorificenze per il “Giorno del Ricordo” date dalle cosidette istituzioni “democratiche” di vari Governi italiani degli utilimi anni sia stata attribuita a militi della Repubblica Sociale Italiana, come avvenne nel 2005 col gerarca fascista dell’RSI, Graziano Udovisi. Un’operazione vergognosa che equipara chi combatté per difendere il fascismo a chi combatté contro l’oppressione fascista dei ceti popolari e dei lavoratori in Italia come in Jugoslavia.

 

Alain Fissore.
Partito Comunista
Cuneo.