Sì in Senato all’educazione finanziaria, con i primi fondi

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L’educazione finanziaria torna sui binari del decreto Salva risparmio, in corso di conversione al Senato, attraverso un emendamento riassuntivo del presidente della commissione finanze di Palazzo Madama, il senatore torinese Mauro Maria Marino.

L’emendamento, che recepisce il monito dell’articolo 81 della Costituzione e gli auspici formulati dal Vice presidente nazionale di Acri, il banchiere fossanese Beppe Ghisolfi (nella foto in un incontro con gli studenti), attua la delega relativa alla strategia nazionale dell’educazione finanziaria indicando una prima copertura finanziaria pari a un massimale di un milione di euro all’anno finalizzato a progetti di alfabetizzazione economica e di aggiornamento didattico e formativo.

Il coordinamento del piano strategico, da formalizzarsi entro sei mesi, sarà affidato a un comitato di dieci saggi indicati dalle competenti organizzazioni ministeriali e associative in rappresentanza del mondo finanziario e assicurativo, che opereranno a titolo gratuito senza gettoni né compensi.

“L’obiettivo di inserire, all’interno del testo di conversione del decreto Salva risparmio, un capitolo dedicato all’educazione finanziaria è sempre stato, per me e per l’intera Commissione, chiarissimo”, ha dichiarato il senatore Marino.

Dopo le difficoltà degli ultimi giorni e l’iniziale parere negativo”, spiega il senatore, “abbiamo intrapreso un fitto dialogo con il Governo, che ha compreso l’importanza e la necessità di un intervento mirato e si è impegnato a sbloccare la situazione. È un testo forse meno articolato di quelli precedentemente presentati, ma centra l’obiettivo della creazione di una Strategia Nazionale atta a coordinare, implementare e coadiuvare lo sviluppo dell’Educazione Finanziaria nel territorio italiano, anche grazie al lavoro di un Comitato di esperti dedicato, incaricato di monitorarne costantemente l’efficacia e di proporre correttivi e miglioramenti”.