Truffe ai danni di anziani: restano in carcere i due napoletani arrestati recentemente a Savigliano

0
427

Avevano messo a segno una serie di colpi in varie località del Nord Italia, ma era finita a Savigliano l’attività predatoria della “banda del maresciallo dei carabinieri”, un gruppo criminale specializzato nella truffa con base a Napoli e ramificazioni in Piemonte.

I Carabinieri della Compagnia di Savigliano avevano infatti arrestato in flagranza di reato, lo scorso 17 novembre, i due componenti della banda, attiva anche nel cuneese: il 36enne S.T. di Acerra (NA) ed il 40enne A.D.C. di Villaricca (NA), pregiudicati, responsabili delle ultime truffe messe a segno o comunque tentate nei giorni scorsi tra le province di Cuneo (Savigliano, Alba e Bra) e Torino. I due vennero fermati dai carabinieri quella sera a Savigliano al termine di un lungo servizio di pedinamento andato avanti tutta la giornata. Vennero trovati con refurtiva e tessere per prelievi bancomat di un pensionato derubato con cui prelevarono danaro contante.

 

IL METODO CRIMINALE
La tecnica usata dai due banda era quella del finto maresciallo dei carabinieri che telefonava a casa delle vittima, meglio se anziano, dicendogli di un incidente in cui era rimasto coinvolto un parente. ”Signore se non paga 2500 euro suo figlio finisce in carcere per reati stradali, ma non deve preoccuparsi, la macchina non è assicurata, però se paga la cauzione suo figlio lo rilasciamo e si sistema tutto…”. Più tardi a casa della vittima passava un falso avvocato, in realtà complice del telefonista, per ritirare il contante. Una volta entrato però il truffatore riusciva anche a rubare preziosi o tutto ciò che aveva a portata di mano per poi fuggire col bottino.

 

LE FASI DELL’ARRESTO
Non era andato tutto liscio per i truffatori perché, il 17 novembre scorso, una delle vittime designate si era insospettita ed aveva avvisato i carabinieri sul 112 e da quel momento, individuati i due, iniziava un servizio di pedinamento in borghese. I due venivano bloccati nel centro di Savigliano, vicino ad una banca a bordo di una Fiat 500. Sull’auto venne trovata e sequestrata parte del bottino dell’ultima truffa messa a segno ai danni di un pensionato 70enne a Carmagnola (TO). I due avevano altro danaro contante che avevano nel frattempo prelevato da una banca a Sant’Albano Stura col bancomat di altri anziani vittime di truffe analoghe.

 

IL NUOVO PROVVEDIMENTO D’ARRESTO
Ieri sui due napoletani, reclusi nel carcere di Cuneo dallo scorso 17 novembre quando vennero arrestati in flagranza di reato a Savigliano dai carabinieri, è arrivata un’altra “tegola” giudiziaria. Gli è stata infatti notificata dai militari dell’Arma saviglianese una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Asti per la truffa messa a segno due settimane fa a Carmagnola, cittadina della provincia torinese che però rientra nella competenza del Tribunale astigiano.

 

LE INDAGINI DEI CARABINIERI PROSEGUONO
Intanto sul loro conto i carabinieri di Savigliano stanno ancora lavorando sia con la Procura della repubblica di Cuneo che con quella di Asti per risalire ad altri episodi delittuosi a loro riconducibili.