Sotto il tipico cielo plumbeo autunnale ha preso vita il 28° Galà della Castagna d’Oro, una cerimonia che premia grandi personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e dell’informazione volto ad esaltare il talento, il coraggio e lo spirito di sacrificio.
Questa edizione, condotta da Enrica Bonaccorti e Sandro Fedele, ha visto come ospiti e premiati speciali gli atleti olimpionici Francesca Dallapè (argento nei tuffi sincronizzati da 3 metri insieme a Tania Cagnotto), Fabio Basile (medaglia d’oro nel judo 66 kg), Frank Chamizo Marquez (bronzo nella lotta libera), Peter Fill (vincitore della Coppa del Mondo 2016 di discesa libera di sci) e Gianmarco Tamberi (campione Europeo in carica del salto in alto e detentore del record italiano con 2.39 m), ma anche il giovane Alberto Blengini della squadra nazionale C di Gigante e Slalom, nativo di Vicoforte.
La cerimonia si è aperta con la prima Castagna d’Oro consegnata alla stessa Enrica Bonaccorti che, con sorpresa dei presenti, rivela di essere stata medaglia d’argento nel lancio del disco a livello regionale raggiungendo la distanza di ben 32 metri a soli 15 anni. La “signora della televisione italiana” riceve il premio per la sua lunga carriera (47 anni) sotto i riflettori.
E’ poi la volta di Fabio Basile che ha da poco compiuto 22 anni (il 7/10) ed è la 200° medaglia d’oro olimpica della storia italiana. Ci confessa che non avrebbe dovuto partecipare alla Olimpiadi per la sua giovane età, ma nonostante questo è riuscito a battere dopo soli 1’24 nella finale di Rio il coreano Baul An imbattuto da tre anni. Basile scherza con il pubblico e viene mostrato uno sketch in cui si allena con il sindaco di Frabosa proiettandolo al tappeto. Si lascia coinvolgere e regala anche ai presenti le imitazioni di “Qualunquemente” e del sempre amato Mike Bongiorno.
Viene premiato anche Frank Chamizo Marquez, il quale rivela di essere stato convinto da una ex fidanzata ad intraprendere la sua carriera agonistica nella lotta libera in Italia. Non valorizzato a Cuba, regala una medaglia all’Italia nella disciplina dopo ben 36 anni.
Chiude la parentesi Rio 2016 Francesca Dallapè, premiata a conclusione di un percorso aperto nel 2012 a Londra in cui la medaglia era persa per pochissimi centesimi. Lei e Tania Cagnotto sono campionesse europee da 8 anni consecutivi, ma la Dallapè non si sbilancia alla domanda di Fedele sul suo futuro “Per adesso penserò alla mia vita privata” sono le sue parole. A sorpresa è la Cagnotto a mandare un video messaggio alla compagna, riferendosi all’importanza della Castagna d’Oro (che lei ha ricevuto l’anno scorso) e invitando la Dallapè ad aggirarsi tra le bancarelle di Frabosa, alla ricerca dei prodotti tipici locali.
Si passa allo sci con Peter Fill, primo italiano Campione del Mondo di discesa libera. Fill confessa che “Bisogna essere un po’ pazzi” a svolgere la sua disciplina, e come dargli torto viste le velocità raggiunte sulla discesa libera= (fino a 165 km/h) “Ma la velocità non è l’unico problema, a quelle velocità assumono un fondamentale importanza anche le condizioni meteo e la visibilità” confessa.
E’ la volta di Alberto Blengini, giovane promessa dello sci locale, di salire sul palco. A 19 anni è già inserito nella squadra C della Nazionale italiana di gigante e di slalom. Riceve la Castagna d’Oro e l’augurio più grande proprio da Peter, il quale gli consiglia di non smettere mai di porsi obiettivi.
Ultimo premiato della giornata è Gianmarco Tamberi. Figlio d’arte, suo padre Marco era atleta degli anni ’80 e oggi allenatore del figlio, si conferma una persona allegra e ottimista, nonostante la disavventura subita il 15 di Luglio che non gli permetterà di prendere parte ai Giochi di Rio. Ha battuto ogni record italiano facendo registrare il nuovo record di 2.39 metri nel salto in alto (11 centimetri in più del padre). A termine della cerimonia “Gimbo” si ferma per qualche foto con i numerosi fan e curiosi accorsi all’evento.
Sono proprio questi grandi uomini (e ragazzi) di sport a creare quel senso di appartenenza e farci capire quanto sia bello rimanere uniti e sentirsi unici. Con lo spirito e il sacrificio si possono raggiungere tutti gli obiettivi prefissati anche se un pizzico di fortuna non guasta mai. Questo è il pensiero espresso più volte da Giovanni Malagò Presidente del CONI in numerose delle lettere inviate agli atleti, ma è anche quello che vogliamo augurarci tutti.
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Daniel Sebastian Ossino
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