Cuneo-Varese 0-1, Fraschetti: “Deluso per l’atteggiamento mentale della squadra” | Sincero Ramella: “Il vantaggio è stato una manna dal cielo”

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Si chiude con un ko di misura la prima partita in campionato per il Cuneo Calcio, battuto tra le mura amiche del “Paschiero” da un coriaceo ed opportunista Varese, che sfrutta una disattenzione dei biancorossi per portare a casa tre punti già molto importanti.

 

Deluso mister Fabio Fraschetti, che si sofferma più sulla prestazione che non sul risultato in sé: “La sensazione è quella che il precampionato abbia tolto un po’ di intensità mentale ad alcuni ragazzi del gruppo, che, dopo alcune vittorie, si sono forse un po’ adagiati. Ciò che non mi è piaciuto è stata la mancanza di cattiveria: è una battuta d’arresto che, se siamo intelligenti, dobbiamo far restare come tale, perché segnata soprattutto dalla mancanza di attenzione e di concentrazione per una categoria che non lascia spazio. Anche il piano tecnico-tattico deve essere migliorato, ma, indipendentemente dalla forza degli avversari o dalla nostra, ciò che deve essere cambiato sin da subito è l’atteggiamento in campo: dopo 20’ giocati con una buona intensità, abbiamo perso la lucidità, sbagliando spesso le scelte e giocando in maniera troppo individualista, dimenticandoci l’importanza della squadra. Solo cambiando atteggiamento potremo iniziare a fare risultato sin dalla prossima sfida in casa dell’Inveruno”.

 

Felice mister Ernestino Ramella, che riconosce l’importanza del vantaggio immediato: “L’1-0 dopo 15’ è stato come una manna dal cielo, perché avrebbe potuto arrivare a parti invertite cambiando completamente la partita. Entrambe le squadre sono partite con il timore l’una dell’altra, per cui sbloccare l’incontro ci ha permesso di costringere il Cuneo ad attaccare, per poi agire in contropiede, che non abbiamo mai sfruttato al meglio. È una bella cosa vincere in trasferta, contro una squadra come il Cuneo e di fronte ad un pubblico del genere, che non ha mai smesso di incitarsi per tutto l’incontro. Favoriti? Non ha senso fare ragionamenti di questo tipo oggi: i campionati si vincono con la continuità nel lungo periodo, per cui tutti, Cuneo compreso, che ha l’organico dello stesso livello del Varese, possono giocarsela fino in fondo. Non essendoci più la C2, questo è un campionato professionistico, nascosto sotto il velo del dilettantismo”.

 

Non manca, poi, una frecciata finale al regolamento sui giovani: “E’ una cosa assurda e dannosa. Deve giocare chi merita, giovane o non. Imporre una quota, spinge le società a far giocare i ragazzi finchè rientrano in questa, per poi spedirli altrove, relegandoli in campionati minori e privi di futuro”.

 

Lettura chiara e simile quella fatta dal capitano cuneese Giorgio Conrotto e dal centrocampista Salvatore Papa: “Abbiamo giocato con troppa sufficienza – spiega il difensore – Il mio compito sarà quello di spiegare il più rapidamente possibile ai miei compagni che cosa significhi la Serie D, mettendo sul piatto la mia esperienza nel girone A, che è un po’ atipico perché votato molto sul piano fisico ed agonistico. Le partite sono solo più trentatré, per cui è tempo di cambiare ritmo a livello mentale”. Gli fa eco, appunto, Papa: “Il nostro problema non è il gioco, che verrà da sé con la condizione, ma l’intensità mentale: dobbiamo svegliarci subito perché gli incontri passano a grande velocità e rischiamo di entrare in corsa troppo tardi”.

 

Carlo Cerutti