Scioperano i lavoratori della cooperativa Progress sul cantiere ITT di Barge | Protestano per un contratto dignitoso

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La richiesta dei lavoratori Progress di essere inquadrati col contratto nazionale multiservizi non è una novità, già nel 2014, all’epoca del passaggio dei lavoratori dalla cooperativa Attiva alla cooperativa Progress, la Filcams Cgil aveva presentato questa richiesta per i 90 lavoratori distribuiti nei vari cantieri, non accettata da Progress che applicò il contratto del confezionamento alimentare ai dipendenti.

 

Si tratta di una situazione insostenibile e surreale: lavoratrici e lavoratori che svolgono giornalmente in Itt (azienda produttrice di pastiglie per freni e frizioni) lavori inseriti spesso nel ciclo produttivo e che evidentemente nulla hanno a che vedere con il settore alimentare (tutti sanno che anche se si chiamano pastiglie le stesse sono fatte di materiale chimico non di zucchero, come dicono spesso i lavoratori con ironia), si trovano applicato un contratto che è infinitamente peggiorativo rispetto ai contratti nazionali di riferimento applicabili.

 

Quella dellaapplicazione di contratti inadeguati è una lunga storia subita loro malgrado da questi lavoratori: già la cooperativa Attiva, di proprietà di Mirco Serafino, attualmente proprietario della Progress,
applicò per anni il contratto nazionale Unci, contratto giudicato pirata e messo fuori legge dal Ministero del Lavoro. Invece di applicare in sostituzione del contratto Unci un contratto appropriato come il multiservizi o quello applicato in Itt, l’azienda scelse l’applicazione del contratto provinciale del settore confezionamento alimentare contro il parere della Filcams Cgil siglando un accordo con la Ugl.

 

Oggi la stessa Progress si sta rendendo conto che l’applicazione di questo contratto è sempre più insostenibile e si è avviato su pressanti richieste della Filcams unconfronto per l’applicazione del contratto multiservizi, ma a fronte di proposte concrete e dettagliate presentate dal sindacato l’azienda tergiversa e ripropone ragionamenti inaccettabili e privi di fondamento di validità del vecchio contratto, contratto provinciale che fra l’altro non esiste più perchè è ormai confluito nel contratto nazionale delle cooperative agricole dal 1 luglio.

 

La Filcams Cgil ritiene quindi indispensabile raggiungere entro fine mese un accordo per l’applicazione di un contratto nazionale adeguato, che se applicato ai diversi cantieri Progress potrà essere il multiservizi e che comunque dovrà rispondere alla legislazione in atto qualora si applichi al solo cantiere Itt.
Non è infatti più accettabile che le ferie si maturino in base alla presenza, violando la Costituzione, che la stessa 13° sia ridotta in modo drastico in base alle assenze sul lavoro , che non siano pagate le festività abolite o quelle cadenti di domenica violando la legge, in sintesi che il lavoro non sia retribuito complessivamente in modo tale da garantire il giusto e sufficiente compenso per la qualità e quantità della prestazione svolta.Per raggiungere tale obiettivo, dopo lo sciopero, continueranno tutte le iniziative che si renderanno necessarie sul piano sindacale per raggiungere un buon accordo (il 27 è previsto un nuovo incontro tra le parti ), qualora ciò non si rendesse possibile, a fianco delle lotte sindacali si affiancheranno le iniziative legali e di denuncia alle autorità pubbliche della situazione che si è venuta a creare di palese quanto grave violazione della legge. I lavoratori devono avere un contratto ed avere un contratto giusto.Per un contratto nazionale giusto ha scioperato oltre il 70% dei lavoratori, percentuale assai elevata, segno che la misura è davvero colma!