La staffetta di protesta Cuneo-Ventimiglia stoppata alla frontiera

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Sono stati fermati alla frontiera, come succede ai migranti, i podisti della  staffetta Cuneo Ventimiglia per il rilancio della ferrovia e per la libera  circolazione dei migranti.

Avevano percorso tutta la Valle Vermenagna e poi la  Valle Roya, col  sole, con la pioggia e anche con un po’ di grandine, nei tempi stabiliti e  accolti tra gli applausi nelle varie stazioni, ma a Fanghetto, quando una strano confine stabilisce che non si è più in Francia, ma si è ritornati in Italia, hanno dovuto arrestare la loro corsa. Li erano stati fermati dalla polizia italiana i protagonisti di un’altra manifestazione, quella promossa dai Noborder contro gli ostacoli posti alla libera circolazione degli uomini a fronte di una illimitata espansione della circolazione delle merci.

 

I podisti, che hanno percorso l’ultimo tratto in gruppo, sono stati accolti  tra gli applausi e una volta aperto lo striscione “La Cuneo Nizza Unisce” di  fronte alla polizia hanno ricevuto la proposta di proseguire: “Voi si, ma i  Noborder, no!”. La risposta è stata “No, grazie, la loro protesta è anche la nostra protesta o passiamo tutti o non passa nessuno”.

 

Alla base dell’impegno  del Comitato Ferrovie Locali, infatti, non c’è solo la volontà di salvare l’amata ferrovia, ma anche l’aspirazione ad un modo di vivere fondato su valori diversi da quelli imposti da un neoliberismo esasperato che non tiene in alcuna considerazione il benessere o la sofferenza delle persone. La Cuneo-Nizza deve essere rilanciata non solo perché è utile e conveniente sotto il profilo sociale, ambientale ed economico, ma perché può procurare contentezza alle persone che la usano, e perché è bella. A maggior ragione di fronte al valore di una vita, indipendentemente dal fatto  che sia italiana o straniera, ogni altra motivazione deve passare in secondo piano rispetto al diritto fondamentale alla mobilità e alla ricerca di condizioni dignitose di sopravvivenza. Per questo, quando gli amici francesi, impegnati come noi nella difesa della ferrovia, ci hanno proposto di coniugare la nostra lotta per la Cuneo-Nizza con il tema dei migranti, proprio nei giorni in cui nel Mediterraneo erano morte più di 800 persone, abbiamo detto di sì, pur sapendo che molte persone avrebbero storto il naso di fronte alla nostra decisione.Anche se non abbiamo raggiunto Ventimiglia siamo soddisfatti per aver vissuto una bellissima giornata di impegno facendo del nostro meglio per attirare
l’attenzione su due temi così importanti.Come ha scritto uno dei protagonisti della staffetta: “Noi si corre per la  libertà, per la giustizia, per l’accoglienza…” “