Dall’assemblea annuale di Confindustria Cuneo un messaggio chiaro: “Il sistema imprenditoriale piemontese deve essere un modello”

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“Il Piemonte che negli anni 60 era la regione più ricca ed evoluta d’Italia, grazie all’iniziativa e al genio dei suoi imprenditori e lavoratori, ha perso i primati che aveva per colpa di un’ideologia miope di un certo sindacato, del pregiudizio antindustriale, della farraginosità e lentezza della Pubblica amministrazione, dei comitati del no che si oppongono a tutto, degli spropositati costi dell’energia, della mancanza di certezza del diritto e di un’imposizione fiscale insostenibile. La politica e le Camere di commercio devono collaborare con gli imprenditori e dare un contributo di idee e di buona volontà affinché ciò che è stato fatto in passato non venga perso, facendo dell’industria un partner di riferimento”.

 

È il monito lanciato ieri – venerdì 17 giugno, ndr – dal presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi, nel corso dell’assemblea annuale di Confindustria Cuneo dal titolo “Settant’anni di storia d’impresa”, tenutasi nell’inedita cornice dell’hangar nord dell’aeroporto di Levaldigi e impreziosita dalla presenza del presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia. Le relazioni dei due presidenti sono state inframezzate da una tavola rotonda sul primato economico perso dal Piemonte alla quale ha preso parte il ‘gotha’ del panorama industriale e politico-economico regionale. A seguire, si è tenuta la cerimonia di premiazione, in occasione del 70° anniversario di fondazione di Confindustria Cuneo, di 5 aziende della provincia nate nel biennio 1945/46.

 

Ad aprire i lavori è stato il direttore di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio che con l’ausilio di immagini ha esaltato la storia e il lavoro degli imprenditori che nei decenni hanno contribuito a far crescere l’impresa cuneese. Spazio quindi alla relazione di Franco Biraghi che dapprima ha celebrato i 70 anni di Confindustria Cuneo – seconda in Piemonte per aziende rappresentate e numero di dipendenti – definendola “associazione dalla lunga e gloriosa storia, che ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo del tessuto produttivo della Granda” per poi ricordare i presidenti che l’hanno preceduto. Elogi, inoltre, al progresso che l’industria, la tecnologia, la scienza, hanno compiuto in questi 70 anni.

 

Una vera ‘rivoluzione’, di cui il Piemonte ha saputo approfittare: “Il nostro territorio vanta una percentuale di imprenditoria superiore alla media nazionale – ha messo in luce Biraghi -, ma oggi si sente sempre più parlare di declino del Piemonte perché l’industria manifatturiera, da tempo, non è al centro delle attenzioni dei legislatori”. I lavori assembleari sono entrati nel vivo con una tavola rotonda nella quale sono state ripercorse le tappe fondamentali di 70 anni di storia socio-economica del Piemonte e analizzate le cause del primato economico andato perduto. Moderati e stimolati a più riprese da Luca Ubaldeschi, vice direttore de ‘La Stampa’, hanno portato la loro testimonianza e dato la propria ‘ricetta’ di rilancio del sistema Piemonte, Sergio Chiamparino (presidente Regione Piemonte), Ferruccio Dardanello (presidente Unioncamere Piemonte), Erminio Goria (presidente Camera di Commercio di Asti), Umberto Locatelli (presidente Confindustria Verbano-Cusio-Ossola), Amilcare Merlo (presidente Merlo spa di Cervasca) e Cristina Scocchia (amministratore delegato L’Oreal Italia). Sul palco è quindi salito, attesissimo, il presidente Vincenzo Boccia che elogiando il ‘modello d’imprenditoria cuneese’ ha lanciato a più riprese messaggi di incitamento agli imprenditori in sala: “Non dobbiamo perdere il gusto della sfida. Le aziende devono attaccare i mercati, recuperare il gusto della sfida che è dentro nei cancelli di ognuna. Dobbiamo passare dall’essere trincee all’essere avanguardia, riappropriandoci del futuro”.

 

Boccia ha infine chiesto collaborazione a politica, sindacati e banche. Nell’ultima parte dell’assemblea sono state premiate 5 aziende associate all’Unione industriale di Cuneo nate negli anni 1945/46: Ferrero spa (Alba), F.lli Groppo srl (Sommariva Bosco), Gai spa (Ceresole d’Alba), Bertola srl (Marene), Abet Laminati spa (Bra).

 

c.s.