La dura presa di posizione dell’Olimpo Alba riguardo i fatti di Domodossola | Migliorano intanto le condizioni della ragazza caduta dagli spalti del palazzetto

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Giungono notizie dalla ragazza caduta ieri sera dagli spalti del Palazzetto dello Sport di Domodossola durante Gara 5 tra Poliopposti e Olimpo Alba.

La tifosa albese, ricoverata al CTO di Torino, in attesa del trasferimento al San Luigi di Orbassano sta lentamente riprendendo sensibilità agli arti inferiori, è pienamente cosciente ma non si conoscono ancora i tempi di recupero.

Intanto sulla pagina Facebook dell’Olimpo Alba è comparso un comunicato estremamente duro, nel quale viene spiegato ciò che è accaduto nella bolgia di Domodossola:

“QUESTO NON E’ SPORT! Il risultato sul campo ha premiato Domodossola che meritatamente ha conquistato la Serie B dopo una serie che ha regalato tantissime emozioni ma ancora una volta, purtroppo, siamo qui a parlare di qualcosa che non c’entra nulla con tutto quello che hanno espresso le due squadre in campo.

Due delle tre partite in terra ossolana sono state scenario di episodi tra gli spalti che non sono definibili con parole umane perché sono gesti che non c’entrano nulla con la civiltà; iniziando dai cori rivolti ai nostri giocatori e al nostro pubblico in cui si augurava la morte, in gara 2 un nostro tifoso è stato aggredito alle spalle con un pugno sulla nuca mentre in gara 5, una ragazza che stava semplicemente cercando di accompagnare il padre a prendere una boccata d’aria fuori dal palazzetto, è stata spinta volontariamente dalla scalinata del settore ospiti causandone una rovinosa caduta. Schiena e testa hanno pericolosamente sbattuto lungo tutti i gradoni facendole perdere i sensi e la sensibilità degli arti inferiori.
Gli accertamenti del caso hanno fortunatamente scongiurato lesioni spinali.

La gravità dell’accaduto non ha minimamente scomposto i tifosi ossolani e la società domese che hanno tentato di negare la volontarietà del gesto; oltre a ciò hanno usato atteggiamenti intimidatori nei confronti dei familiari della ragazza e hanno negato la possibilità di conoscere le generalità della donna che ha commesso il fatto. Il solo intervento della Polizia ha permesso di sporgere denuncia non verso ignoti ma nei confronti di un soggetto ben determinato.

Questo è quello che fa veramente indignare, semplicemente uno schifo, persone che dovrebbero censurare questi comportamenti riescono ad essere omertosi e complici di chi, con una spinta, ha rischiato di cambiare per sempre la vita di una ragazza.

Non ci sono veramente parole per descrivere il disprezzo che tutta la società, i giocatori e i tifosi provano per tutto quello che è successo…parole invece le abbiamo per dire di essere fieri di quello che siamo, abbiamo perso un campionato lottando fino all’ultimo secondo ma possiamo camminare a TESTA ALTA non solo per aver dato tutto in campo, ma soprattutto per come ci siamo comportati fuori dal campo.
La famiglia Olimpo è piena di valori positivi, sportività, correttezza, educazione, sensibilità, onestà, umanità, lealtà; noi siamo questi e non può esserci sconfitta che modifichi il nostro modo di essere”.

 

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