Gianna Gancia: “Pretendere i servizi postali contro la restaurazione statalista di Renzi”

0
384

Scongiurare l’ulteriore chiusura o rimodulazione oraria degli uffici postali che andrebbero a ledere i diritti dei cittadini piemontesi, in particolare di quelli delle categorie più svantaggiate, anziani e abitanti delle zone montane.

E’ quanto si propone Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale, che ha interpellato la Giunta per conoscere se il Piemonte abbia intenzione, e in quale modo, di avviare con sollecitudine un confronto con l’Amministrazione postale, come peraltro sollecitato dal Ministero con una lettera a tutti i presidenti regionali, al fine di evitare l’ulteriore razionalizzazione del servizio.

 

«Non possiamo accettare – ha detto Gianna Gancia – che la valutazione dei costi e dei ricavi dei piani di rimodulazione dei servizi postali, venga effettuata sulla base del singolo ufficio postale, senza tener conto di un ambito territoriale più ampio, che copra una scala regionale e che valuti le proposte di enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in ambito territoriale. Chiediamo che la Regione faccia la sua parte, com’è suo dovere, per difendere le Poste dalla restaurazione statalista di Renzi».

 

La presidente leghista ha posto l’accento sui drastici tagli che in questi anni hanno già riguardato il servizio postale, sottolineando che procedendo su questa strada vengono meno le funzioni di pubblica utilità delle Poste: «Gli uffici postali, così come la consegna giornaliera della corrispondenza, sono un punto di riferimento molto importante per la nostra gente – ha aggiunto Gianna Gancia -, soprattutto per gli anziani e per chi abita in montagna. Non difendere le Poste significa abbandonare il territorio, per questo faremo di tutto perché non avvengano altre penalizzazioni del servizio».
Sempre per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’emergenza postale, sabato scorso, 30 aprile, la Lega Nord ha organizzato un sit-in di protesta davanti alle Poste centrali di Cuneo sottolineando come, dal 18 aprile, oltre 197 Comuni della Granda sono passati al recapito della posta a giorni alterni, comprese perfino grandi Città come Fossano e Mondovì.
«Il recapito a giorni alterni rappresenta un vero disfacimento del servizio – ha commentato il segretario provinciale del Carroccio, Giorgio Bergesio -: su 10 giorni lavorativi solamente 5 verrà a farci visita il postino, ma con una dinamica a dir poco cervellotica, si alterneranno settimane con 3 giorni di consegna su 7, a settimane con addirittura 2 giorni di consegna!».

 

Di fondo, c’è un aspetto politico e di principio, oltre che strutturale, non certo di poco conto, come rileva il segretario cittadino della Lega Nord di Cuneo, Simone Mauro: «Non dimentichiamo che Poste Italiane SpA è una società quotata, controllata per il 64,70% dal Ministero dell’Economia, che gode tra l’altro di alcuni privilegi rispetto ai propri competitors, già segnalati dall’Antitrust e dalla Commissione europea. Basti citare, ad esempio, le innumerevoli esenzioni Iva delle quali Poste Italiane beneficia, oppure il rapporto privilegiato con Cassa Depositi e Prestiti che, in un contesto di libero mercato, non risulterebbero affatto difendibili. Consentire – continua Simone Mauro -, da un lato, a una società pubblica di continuare ad operare in un contesto sostanzialmente monopolistico, permettendole, dall’altro, di tagliare un servizio pubblico essenziale, quale quello postale, rappresenta una delle tante forzature di un Governo ormai non più rappresentativo dei cittadini italiani».