Per il Consiglio d’Europa aborto troppo difficile in Italia. Cgil Cuneo: “Un’altra battaglia vinta”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato giunto in redazione e inviato dalla Cgil Cuneo.

 

“A tre anni di distanza dal Reclamo collettivo presentato dalla CGIL al Comitato Europeo dei Diritti Sociali, il Consiglio d’Europa ha riconosciuto che l’Italia viola i diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza.
E’ stata anche accertata la violazione dei diritti dei medici non obiettori di coscienza, i quali affrontano un insieme di svantaggi sul posto di lavoro sia in termini di carichi di lavoro che di prospettiva di carriera.
La sentenza risale al 12 Ottobre 2015 ma è stato possibile renderla nota soltanto oggi alla scadenza dell’embargo che poteva essere interrotto soltanto dal Governo italiano, cosa che non è avvenuta.
Una sentenza importante perché ribadisce l’obbligo della corretta applicazione della Legge 194, che non può restare soltanto sulla carta.

 

Il riconoscimento di queste violazioni è una vittoria per le donne e per i medici ma soprattutto un tassello importante per il ripristino dei diritti di civiltà e di autodeterminazione delle donne, sistematicamente violati.
Ancora una volta la Cgil ha svolto un importante ruolo di tutela dei cittadini e dei lavoratori, dimostrando l’importanza dell’azione sindacale in difesa della libertà individuali e collettive.”

La Segreteria CGIL di Cuneo