Michela Sibilla vicina all’impresa ai Campionati Italiani Indoor Junior e Promesse di Ancona

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La stagione dell’atletica leggera in sala entra nel vivo con i Campionati Italiani Junior e Promesse svoltisi ad Ancona il 6 e 7 febbraio.

 

Come da tradizione, il Palaindoor del capoluogo marchigiano, una delle due strutture in Italia interamente dedicata all’atletica (l’altro è Padova), è stato il teatro di una due giorni molto intensa che ha visto oltre 1300 atleti darsi battaglia per i 48 titoli italiani in palio. Le gare, tutte dall’alto contenuto tecnico con numerose migliori prestazioni italiane abbattute, sono state molto avvincenti e combattute. Purtroppo l’Atletica Mondovì torna a casa senza metalli preziosi al collo: stecca infatti Ferdinando Mulassano nella prova sprint dei 60 metri e fuori anche la superfavorita staffetta 4×200 metri. A rendere positiva comunque la trasferta, ci ha pensato la villanovese Michela Sibilla giunta quarta sui 200 metri junior: un piazzamento che vale quanto una medaglia.

 

Michela, infatti, si presentava alla “starting grid” con un doppio 25”68 corso a Lione e Padova: 21° tempo di iscrizione, ma consapevole di poter fare una buona gara, visto i positivi riscontri negli ultimi allenamenti. Nella quarta batteria ecco il piccolo “capolavoro”: inserita con una delle pretendenti alle medaglie, la fiorentina Alessia Niotta, Michela non si è lasciata intimorire ed ha corso all’attacco dal primo all’ultimo metro giungendo alle sue spalle facendo fermare il cronometri su 25”08: personale letteralmente polverizzato di 6 decimi e, soprattutto, un posto per lei nella finale “A” del pomeriggio, riservata alle migliori quattro.

 

Nella finale Michela Sibilla ha ceduto alla campionessa italiana Alessia Tassani della Bracco Atletica vincitrice in 24”60 davanti alla milanese Sofia Bonicalza (24”70) e alla stessa Alessia Niotta, bronzo in 24”84. Il quarto posto è un risultato eccellente per la giovane velocista che con il risultato odierno, è entrata di diritto nel novero delle migliori interpreti italiane della specialità, cancellando a livello societario e provinciale anche il 25”30 di Sara Botto ottenuto a Genova nel lontano 1998. Non male per Michela che a 14 anni ha scelto l’atletica piuttosto che lo sci alpino, iniziando così ad allenarsi con Milvio Fantoni.

 

“Il mio obiettivo – ci racconta – era fare il personale per cui sono stata felicissima del 25”09 corso in batteria: spero sia un buon segnale e punto di inizio per la stagione estiva. Le finali, alla vigilia, erano un obiettivo secondario: sapevo che entrare in una delle due finali sarebbe stato per me molto difficile (ndr. per i 200 indoor la finale è a 4). Ma quando sono usciti i risultati ufficiali e ho scoperto di essere nella migliore finale sia io che Milvio, il mio allenatore, siamo stati felicissimi! L’impegno negli allenamenti e i sacrifici di quest’inverno ci hanno ripagato. In finale non avevo davvero nulla da perdere e ho dato quello che avevo! Ora voglio subito mettermi al lavoro in vista dei campionati Italiani Assoluti di Padova: con le mie compagne Maria Pia Baudena, Francesca Roattino e Giulià Liboà venderemo cara la pelle nella staffetta 4×200 metri.”

 

I Palaindoor di Ancora, che in passato aveva regalato titoli e medaglie a Ferdinando Mulassano, quest’anno è doppiamente amaro per il frabosano. Nei 60 metri piani, dove si presentava come uno degli aspiranti alle medaglie, una colossale “dormita” sui blocchi nella sua batteria, lo ha escluso dalla finale: il 7”01 ottenuto correndo in rimonta non gli è bastato per la qualificazione. La finale è poi stata vinta da Simone Pettenati in 6”73 su Lorenzo Bilotti 6”78 e Marco Gianantoni 7”85.

 

Ancora più incredibile l’esito della staffetta 4×1 giro: l’Atletica Mondovì, in testa con un vantaggio di oltre 10 metri dopo le due frazioni di Federico Stantero e dello stesso Mulassano, si vedeva costretta ad abbandonare ogni sogno di gloria quando, al terzo frazionista, Souleymane Diakite, scivolava di mano il testimone cadendo sulla pista. Inutile e vana la successiva rincorsa di Nicolas Bolla per un penultimo posto in 1’40”42 che sa di beffa.

 

c.s.