Torino: arrestato l’uomo ricercato per una rapina a Revello in estate

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E’ stato rintracciato ed arrestato dopo sette mesi di latitanza il pinerolese di origine sinti ritenuto responsabile, in concorso con altri due congiunti, di furto aggravato, rapina e lesioni personali, verificatesi a Revello (CN) il 20 luglio del 2014.

 

All’epoca, tre malviventi, travisati con cappellini, occhiali scuri e bandane, erano stati sorpresi dai proprietari di una cascina nei pressi dell’Abbazia di Staffarda, all’interno della proprietà dopo aver forzato un cancello. Scoperti, nel tentativo di fuggire a bordo dell’auto con cui erano giunti – a cui erano state apposte con targhe false – per la concitazione, andavano a collidere contro un palo dell’illuminazione pubblica ai margini della strada precludendosi ogni via di fuga. I malfattori continuavano a piedi lungo la strada regionale “Laghi di Avigliana”, fermavano il conducente di un’utilitaria, il quale, credendo ad una richiesta d’aiuto, nell’accostare e fermarsi veniva aggredito dai tre che lo scagliavano per terra, percuotendolo con calci, pugni e persino con un “piede di porco”, prima di rapinargli l’auto e dileguarsi.
Dalle testimonianze raccolte nell’immediatezza, i Carabinieri della Stazione di Revello e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Saluzzo, accorsi non appena allertati, ricostruivano l’accaduto ed iniziavano le indagini volte all’identificazione degli autori. In particolare, grazie anche alle tracce biologiche (DNA) lasciate a bordo dell’auto incidentata ed abbandonata, si giungeva all’individuazione dei tre sinti pinerolesi, congiunti tra loro e pluripregiudicati proprio per reati contro il patrimonio.

 

La Procura della Repubblica di Cuneo (P.M. Dr.ssa Chiara CANEPA), condividendo le risultanze investigative acquisite dai militari saluzzesi, chiedeva ed otteneva dal G.I.P. del Tribunale di Cuneo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli autori dei fatti delittuosi, tre sinti pregiudicati abitanti nel pinerolese. Loro però, probabilmente avendo intuito di essere ricercati, si rendevano irreperibili. In seguito, il Tribunale del Riesame annullava il provvedimento di cattura emesso a carico di due di loro, che comunque restano indagati a piede libero per quei fatti, mentre per il 40enne confermava la misura cautelare. Nei giorni scorsi la Polizia di Stato lo rintracciava a Torino in un bar del centro. Questi, nell’ultimo tentativo di sottrarsi alla cattura esibiva documenti falsi, ma poi ammetteva la vera identità lasciandosi ammanettare. Ora è rinchiuso nel carcere delle Vallette a Torino.