Rave party abusivo a Castelnuovo di Ceva: denunciate oltre 250 persone

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Intorno alle ore 21.30 del 26 settembre, una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Ceva controllava un furgone sospetto lungo la S.P. 55 all’altezza di Priero, i cui occupanti – originari del milanese – riferivano ai militari di stare andando ad una festa privata in una località della zona.

I militari chiedevano immediato rinforzo ed altro personale di questa Compagnia giungeva in zona. Dopo alcuni minuti, veniva notato dai militari nei pressi dell’ingresso di una strada vicinale secondaria che conduce ad una cava dismessa nel comune di Castelnuovo di Ceva un anomalo via vai di persone a piedi ed in auto.

 

Nel frattempo al 112 di questa Compagnia giungevano analoghe segnalazioni da parte di alcuni cittadini. I militari, appena riusciti a raggiungere la cava, notavano la presenza di un gruppo di un’ottantina di persone che ballavano nei pressi di un palco, un improvvisato bar/punto ristoro ed altre persone che stavano montando altra attrezzatura acustica ed ulteriori due palchi. Verificato trattarsi di un Rave Party gli stessi procedevano all’attivazione delle procedure contenute nel protocollo stilato in materia dalla Prefettura di Cuneo. Nell’arco di un’ora circa quindi, alla quindicina di militari della Compagnia di Mondovì nel frattempo lì affluiti, venivano fatti concentrare, sotto il coordinamento del Comando Provinciale CC di Cuneo, una ulteriore ventina di militari provenienti dalle varie Compagnie dipendenti da quest’ultimo.
Si procedeva quindi ad effettuare dei posti di blocco lungo la S.P. 55 al fine di limitare l’afflusso delle persone al sito, inibendo per ragioni di sicurezza la circolazione dei veicoli lungo quella via. L’attività aveva esito positivo, poiché molte delle persone che giungevano sul posto per andare al Rave, visto il dispiegamento di militari, la necessità di farsi identificare e di raggiungere il sito a piedi, desistevano dalla volontà di parteciparvi e si allontanavano. A fronte del migliaio di persone attese – come riferito dagli organizzatori ed appurato poi dagli investigatori – si contavano infatti poco più di trecento persone, che peraltro nelle prime ore della mattinata successiva cominciavano a lasciare il sito.
Permaneva un dispositivo di vigilanza all’evento, che nei due giorni ha visto impiegato un complessivo di circa un centinaio di militari fra quelli di questa Compagnia e quelli messi a disposizione dal Comando Provinciale di Cuneo.

 

In esito alle attività investigative poste in essere nell’immediatezza e poi successivamente dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di questa Compagnia, si giungeva alla certa identificazione degli organizzatori della manifestazione non autorizzata, quindici fra ragazzi e ragazze in età compresa fra i diciotto ed i trentadue anni provenienti da varie Regioni d’Italia: tre laziali, tre veneti, un bolognese, tre mantovani, tre torinesi e due savonesi. Al termine del Rave – finito intorno alle 20.00 circa di domenica 27 settembre – i militari procedevano al sequestro di tutta l’attrezzatura musicale nonché di quella usata per la somministrazione di cibi e bevande, ed anche dei sei furgoni usati per il trasporto della stessa, misura peraltro convalidata dalla procedente A.G.
A carico dei quindici scattava la denuncia per occupazione e deturpamento di terreno nonché quella per aver organizzato manifestazione musicale non autorizzata in luogo pubblico – il terreno della cava è proprietà del comune di Castelnuovo di Ceva – con abusiva somministrazione di cibo e bevande alcoliche anche a minori.

 

Venivano inoltre identificate ulteriori 240 persone certamente individuate come partecipanti al Rave le quali, tutte, sono state deferite in stato di libertà alla A.G. per i reati di occupazione abusiva di terreno pubblico e deturpamento dello stesso. Molte di esse “vantavano” vari precedenti specifici in materia e la loro provenienza è stata accertata essere prevalentemente quella delle Regioni Piemonte, Liguria, Veneto e Lombardia, si contano anche sedici stranieri maggiorenni e due minorenni; una dozzina il totale dei minorenni denunciati.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali corrispondenze e corresponsabilità dei soggetti individuati come organizzatori di questo rave con quello occorso in Lesegno nell’agosto di due anni orsono.