Cuneo: presentati gli atti aziendali dell’Asl CN1 e dell’ASO S. Croce e Carle

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Riduzione dl numero dei dipartimenti e delle strutture (complesse e semplici), ma anche appropriatezza ed equità di accesso ai servizi. Sono le linee sulle quali si muove la riorganizzazione dell’Asl CN1 e dell’Aso S. Croce e Carle di Cuneo, con lì’adozione dei nuovi atti aziendali che lunedi prossimo saranno al vaglio della Giunta regionale per eventuali prescrizioni.

 

 

La revisione della rete ospedaliera, l’integrazione di alcuni servizi, amministrativi (acquisti, legale, personale, informatica), ma anche di attività cliniche con la creazione di dipartimenti interaziendali (Salute Mentale, Materno Infantile, Servizi) segna una strada di non ritorno verso una sempre maggiore integrazione delle risorse e delle attività che dovrà essere avviata sin dal 2016 con il coinvolgimento e la collaborazione dei professionisti.
Corrado Bedogni, direttore dell’Aso S. Croce e Carle: “Gli atti aziendali adottati da tutte le aziende sanitarie del Piemonte dovrebbero consentire alla Sanità regionale di uscire, entro l’anno, dal Piano di Rientro. Abbiamo adottato i nuovi atti nel rispetto delle linee guida definite dalla Regione e nel 2016 li attueremo. L’intervento più pesante è sulle strutture complesse amministrative che nel nostro caso sono passate da 12 a 4, ma anche i dipartimenti sono stati dimezzati (da 8 a 4, ndr). I nuovi atti sono un primo passo verso la futura integrazione che dovremo portare avanti anche sul piano sanitario.” La prima grande sfida è il raggiungimento dell’appropriatezza delle prestazioni: “Nel Cuneese siamo avanti rispetto ad altre realtà, ma ci sono ancora margini di miglioramento, ad esempio sulla diagnostica per immagini, Tac e Risonanza. Il raggiungimento di questo obiettivo ci consentirà di assorbire con serenità l’aumento del costo dei farmaci (un aumento di 1,5 milioni di euro per gli antitumorali nel 2015 e una spesa di 2,8 milioni per i nuovi farmaci anti epatite C).

 

I nuovi assetti organizzativi non significano però tagli, anzi. Lo ribadisce Francesco Magni, direttore generale dell’Asl CN1 (dove i dipartimenti passano da 17 a 8, con l’azzeramento di quelli amministrativi e le sole strutture complesse amministrative da 15 a 6, mentre il numero dei Distretti scende da 6 a 4): “Non ci sarà riduzione di servizi alle persone, al contrario questa revisione organizzativa ci consentirà di evitare tagli e probabilmente ci permetterà di aumentare i servizi”. Poi interviene sulle polemiche di questi giorni: “Indipendentemente da dove sono collocati i primariati, organizzeremo l’attività su tutti i presidi, sui due poli ospedalieri: a Sud Mondovì e Ceva, a Nord Savigliano e Saluzzo, con Fossano polo provinciale di riabilitazione. Ad esempio la Nefrologia è su Mondovì, ma non ha letti e l’attività di dialisi è svolta su tutto il territorio, per questo provvederemo presto a garantire un più equa copertura facendo in modo che i dializzati di Mondovì non debbano spostarsi tre volte la settimana su Ceva. Mi muoverò nel pieno rispetto dei principi di equità di accesso e appropriatezza.” Sempre Mondovì, con la riorganizzazione dell’attività di ostetricia e ginecologia potrà contare su un primariato, mentre anche l’attività di otorinolaringoiatria (il primario è a Savigliano) potrà gradualmente essere sviluppata nel presidio dell’area Sud. Intanto l’Asl bandisce tre primariati: Emergenza Territoriale 118, Chirurgia Generale e Urologia per l’ospedale di Savigliano.
Nella CN1 c’è anche un importante coinvolgimento dei clinici nella Direzione (nasce una sorta di Direzione allargata), scompare il concetto di singolo ospedale. Insomma, il nuovo assetto obbliga i professionisti a confrontarsi tra di loro. Negli atti aziendali, anche in quest’ottica, ci si è riservati la possibilità di istituire, se lo si riterrà necessario, altri dipartimenti interaziendali.

 

Sui risparmi, spiega Bedogni: “L’obiettivo, almeno a breve termine, è soprattutto quello di definire una riorganizzazione importante, fare rete e migliorare la qualità delle prestazioni.”
Altre novità: un laboratorio analisi e centro trasfusionale unico presso il S. Croce, dove già si effettuano esami di secondo livello a servizio della provincia e non solo. Nell’ospedale di Mondovì si prospetta la collocazione della Direzione del Distretto e del magazzino farmaceutico. La cucina per la mensa dei dipendenti dell’area Nord, invece, sarà a Saluzzo (che ha una capienza di 2 mila pasti).