Si è svolto il Relais Motard, evento transfrontaliero franco-italiano sulla sicurezza stradale | Tanti i motociclisti coinvolti nell’ambito del progetto

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Domenica 28 giugno 2015 al Colle della Maddalena/Col de Larche si è svolto il “Relais Motard”, sui territori di confine Italia/Francia promosso, nell’ambito della cooperazione transfrontaliera, d’intesa tra la Prefettura di Cuneo e la Prefettura delle Alpi dell’Alta Provenza, seconda operazione franco-italiana di sicurezza stradale destinata ai motociclisti.

Nel corso dell’evento, finalizzato a contrastare gli incidenti stradali e sensibilizzare i motociclisti in transito ad una condotta di guida corretta e prudenziale, sono stati diffusi messaggi sulla sicurezza stradale e, segnatamente, sulla velocità, sulle conseguenze dell’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, così come sull’abbigliamento e sui comportamenti alla guida dei motociclisti che percorrono, nel periodo estivo, i rispettivi territori.

 

L’evento è stato organizzato dal lato italiano, con il coordinamento della Prefettura.

Dalle 9 alle 18 è stata istituita una postazione finalizzata alla sensibilizzazione dei motociclisti in transito al concetto di sicurezza stradale e ad una corretta condotta di guida, composta da un equipaggio automontato e da uno motomontato della Sezione Polizia Stradale di Cuneo, i quali hanno distribuito materiale sulla sicurezza stradale e svolto altresì attività formativa, mediante la proiezione di video tutorials per i motociclisti realizzati dal Ministero dell’Interno – Servizio Polizia Stradale, nonché dai seguenti Enti che hanno fornito a titolo gratuito la loro collaborazione:
Anas, che ha distribuito opuscoli sulla sicurezza stradale, realizzati in collaborazione con la Sezione Polizia Stradale di Cuneo;
Protezione Civile, che ha fornito il supporto logistico e gli arredi necessari per l’allestimento ed il funzionamento delle postazioni ed il camper con a bordo psicologi dell’emergenza, nonché una farmacia mobile, con distribuzione di precursori alcol monouso;
Servizio medico, con la presenza sul posto di ambulanze del Servizio 118 con test precursori per droga, della Croce Rossa Italiana e della locale Confraternita della Misericordia – di cui un ambulatorio mobile – e possibilità per l’utenza di verificare la pressione arteriosa;
Ufficio Turistico di Cuneo, che ha distribuito cartine multilingue con itinerari motociclistici nelle valli di questa provincia;
Ente Parco Naturale Alpi Marittime, con relativo materiale promozionale;
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha fornito materiale del progetto provinciale pluriennale già in atto denominato “Sicuri per scelta”, il quale è stato consegnato ai motociclisti in transito che si sono fermati presso la postazione;
Associazioni delle Autoscuole, che hanno curato la sensibilizzazione sul corretto equipaggiamento anti-trauma da indossare da parte dei motociclisti.

 

Oltre duecento tra centauri e appassionati delle due ruote sono quindi stati a lezione di guida sicura sul confine tra l’Italia e la Francia, partecipando al motoraduno in nome della sicurezza stradale che ha ormai gemellato la città di Cuneo e le cittadine del dipartimento Alpes de Haute-Provence, e a cui partecipano ogni anno centinaia di bikers provenienti da tutto il nord Italia e dalle vicine cittadine d’Oltralpe.

 

Giunta ormai alla terza edizione, la manifestazione è stata animata dalle dimostrazioni di guida in sicurezza promosse dalla Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici), in collaborazione con la casa produttrice di caschi Shark Helmets.

 

Ancora in pochi sanno che è sempre opportuno adoperare tutte le protezioni, quali giacche, guanti e naturalmente caschi omologati, anche su strade apparentemente sicure – ricorda il vicepresidente di Confarca,  Sergio Cozza – Questo tratto sul confine, pieno di insidie e con curve e tornanti dove ogni anno si registrano incidenti mortali, è per noi una delle tappe fondamentali per la sensibilizzazione nell’utilizzo dei dispositivi sicurezza, e quest’anno, attraverso la partnership con la Shark Helmets, abbiamo voluto ricordare le differenze tra i vari strumenti, cosa prevedono le diverse normative europee e che, per motivi di usura, ogni cinque anni bisogna cambiare il casco”.