Motori: Gianmarco Donetto, che delusione al Rally Adriatico!

0
473

È stata una delusione enorme. Stavo per mettermi a piangere” Gianmarco Donetto riassume così la sua esperienza al Rally Adriatico, gara valevole per il Trofeo Rally Terra, che si è svolta venerdì 1 e sabato 2 maggio con epicentro a Cingoli, nelle Marche e che ha visto al via tutti i protagonisti del Campionato Italiano Rally.

 

Il 24enne pilota di Casalgrasso era al suo esordio nelle gare “lunghe”, avendo finora disputato solo i rally in circuito e la serie Raceday Ronde Terra. “Prima della gara ero ovviamente curioso di capire come me la sarei cavata in un rally lungo più del doppio di quelli che ho disputato finora, affrontando un format che non avevo mai provato e sopratutto il correre di notte, tutte incognite che l’Adriatico mi proponeva. Purtroppo ho sperimentato solo la notte, perché sono riuscito solo a scoprire la bellezza delle speciali alla luce dei fari sul secondo passaggio della prova Avenale-1 di venerdì sera, mentre al resto delle domande risponderò in Sardegna” commenta deluso Donetto.

 

Gianmarco Donetto si è presentato al via della gara marchigiana pronto a svolgere coscienziosamente il suo compito. “Durante i primi passaggi sullo shake-down ho scoperto che la mia Mitsubishi Lancer EVO IX di Classe N4 aveva un’erogazione di motore diversa da quella che presentava durante le gare del Raceday. Ne ho parlato con gli altri concorrenti della mia categoria, con i quali sono in ottimi rapporti, e mi hanno spiegato che il fenomeno era dovuto alle caratteristiche della benzina obbligatoria nel TRT. Essendo così per tutti non mi sono preoccupato ed ho adeguato la mia guida alla situazione”. Trovate le misure nello shake-down di venerdì mattina, in serata c’erano i primi due passaggi sulla PS di Avenale. “Come mio solito ho voluto affrontare la prima prova senza esagerare. La Classe è N4 è composta da parecchi concorrenti (ben otto) e tutti esperti e non volevo commettere errori. Ho siglato il sesto tempo di N4 a 23” da Bruschetta, che è un pilota velocissimo e di grande esperienza. Ero soddisfatto”.

 

Tornato in parco assistenza il pilota cuneese si prepara alla prova di notte. “Cambiano tutti i riferimenti. Nonostante fosse una prova ripetuta alla luce dei fari è difficile capire dove iniziare a staccare e quando dare gas. Però mi sentivo bene ed avevo voglia di aumentare il ritmo. E così ho fatto”. Ma il tranello è in un agguato e verso metà prova arriva un dosso affrontato troppo velocemente. La Mitsubishi atterra fuori dalla sede stradale e si infila di taglio in un boschetto di alberelli e rovi. “Fortunatamente erano piccoli, piccoli, anche se hanno lasciato i loro segni sulla livrea della mia Mitsubishi Wile Coyote” sottolinea con disappunto Gianmarco Donetto, che in tutta la stagione non aveva provocato il minimo graffio alla curatissima livrea della sua vettura. Donetto reagisce all’errore con freddezza, rimette la vettura in strada e prosegue senza perdere il ritmo. “Purtroppo l’errore mi ha fatto perdere preziosi secondi e non sono riuscito a migliorare il tempo precedente. Nonostante ciò ero decisamente soddisfatto dal mio esordio nel TRT”.

 

La doccia fredda giunge il sabato mattina. Uscito dal riordino notturno Gianmarco Donetto è in parco assistenza per gli ultimi lavori di messa a punto prima della lunga giornata sulle prove sterrate marchigiane. “Ho sentito un rumore inconsueto e preoccupante provenire dal motore. Ci siamo guardati in faccia tutti, poi Valentino, i meccanico che segue la mia vettura all’interno del team di Fabrizio Colombi, ha messo il suo verdetto: ‘è partita una biella’. A quel punto non ho avuto altra soluzione che spegnere il motore e ritirarmi” concludendo con uno zero in casella nel Trofeo Rally Terra.

 

Sono cose che succedono” commenta ancora il giovane Donetto, “anche se la delusione è enorme. Le gare di TRT sono decisamente difficili ed impegnative, ma qui sta il bello della sfida. Al campionato sono iscritti piloti di grandissima esperienza e per me è motivo di interesse avvicinarmi gara dopo gara alle loro prestazioni. È la mia filosofia di vita. Migliorare costantemente giorno dopo giorno. Peccato perché l’Adriatico è servito a poco. Mi sarebbe piaciuto vedere le mie prestazioni sulla prova di Castel Sant’Angelo, la più lunga della gara con i suoi 14,73 km, che ho già disputato al Balcone delle Marche nel mese di marzo. Non potendo correre sono andato a vedere le prove speciali per osservare i miei avversari, specialmente quelli di Classe N4. È stato interessante ed ho capito molte cose. Peccato il ritiro. Ho rivisto il camera-car delle due prove disputate e si vede chiaramente la mia grande voglia di fare, di ottenere un buon risultato. Fra l’altro anche in ottica campionato questa poteva essere una buona occasione per prendere un piccolo margine sui miei avversari in classe, visto che anche alcuni di loro sono stati costretti al ritiro, come me. Ma ora volto pagina e penso già al prossimo doppio appuntamento in Sardegna, in concomitanza con il rally mondiale. Sarà bello ricominciare”.