Granda dimenticata: le stazioni sciistiche al fianco dei Sindaci | Al centro della polemica lo sbilanciamento delle risorse a favore degli impianti torinesi

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La protesta dei sindaci dei Comuni in cui operano le stazioni sciistiche della provincia di Cuneo, contro il forte sbilanciamento dei fondi della Regione Piemonte a favore della Val Susa, messa in atto simbolicamente ieri mattina nella conca di Prato Nevoso, ha trovato subito il pieno sostegno ed il forte appoggio delle società di impianti a fune della Granda, raggruppate nella Sezione Turismo di Confindustria Cuneo.

 

Dopo le Olimpiadi invernali di Torino 2006, che giustamente avevano visto la destinazione della maggior parte dei fondi alle opere olimpiche delle valli torinesi, ci aspettavamo che la situazione delle stazioni sciistiche della Regione venisse riportata all’equilibrio, invece da quasi dieci anni il turismo invernale del Piemonte procede a due velocità e il divario continua ad aumentare – commenta il presidente della Sezione Turismo di Confindustria Cuneo, Fabio Bergia -. In particolare, la provincia di Cuneo continua a pagare un gap infrastrutturale che, se non superato, potrebbe portare a conseguenze irreparabili e alla morte dell’intero comparto. Le stazioni sciistiche cuneesi hanno un urgente bisogno di essere supportate per lo sviluppo del sistema neve, che rappresenta il primo prodotto turistico del Piemonte e una fondamentale risorsa per il territorio e per l’intero indotto”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e scaturire la protesta dei Comuni in cui operano le stazioni invernali e degli operatori del settore è stata l’assegnazione al Sestriere di 10 milioni di euro di fondi facenti parte del “tesoretto” avanzato dalle opere olimpiche, innescando oltretutto la forte protesta di Bardonecchia, rimasta esclusa.

 

La Regione non abbandoni le valli cuneesi a se stesse, altrimenti tutti gli sforzi e i sacrifici messi in atto in questi ultimi anni per resistere e continuare a lavorare, da soli non basteranno a garantire la sopravvivenza del settore. Pretendiamo maggior giustizia nella suddivisione delle altre risorse, per dotazioni infrastrutturali, che la Regione destinerà al comparto nei prossimi mesi e anni. Ringraziamo i sindaci che coraggiosamente si sono opposti ad un insopportabile “torino-centrismo”, assicurando il nostro supporto nelle iniziative future, tra cui un documento condiviso e la richiesta di un confronto in Regione”.