Parco del Monviso, accordo Regione-Unioni della Val Varaita e Comuni del Monviso | Approvata, tra le altre, la riduzione di alcune aree nei comuni di Sampeyre ed Oncino

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Venerdì scorso le Unioni della Valle Varaita e dei Comuni del Monviso hanno chiesto ed ottenuto un incontro con i vertici dell’Amministrazione regionale sul tema del Parco del Monviso. Per quanto riguarda la Valle Varaita, erano presenti anche i Comuni di Verzuolo e di Sampeyre – non facenti parte dell’Unione – per condividere un percorso di crescita comune.

Gli incontri sono stati organizzati in modo costruttivo e positivo grazie alla disponibilità dell’Assessore Alberto Valmaggia, del consigliere regionale Paolo Allemano e del dirigente del settore parchi della Regione Piemonte Vincenzo Molinari. Agli incontri era presente anche il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni.

 

Un confronto utile a trovare un punto di incontro tra le contrapposte posizioni. I Sindaci hanno capito e condiviso la particolare attenzione dedicata al territorio saluzzese che deve continuare ad avere in loco la propria “governance” anche e soprattutto dopo il riconoscimento del Mab UNESCO, avvenuto nel giugno scorso.  
Questo territorio infatti, punta ad un turismo sostenibile che ha come base fondante la salvaguardia del rapporto uomo ambiente e su questo binomio ci impegniamo a lavorare per nuove progettualità su queste vallate alpine.
Il Parco del Monviso può essere una concreta possibilità di sviluppo del territorio e non deve essere vissuto in contrapposizione
La regia del Parco verrà di fatto affidata degli enti locali. Saranno i loro rappresentanti a guidare e decidere le scelte gestionali tra cui il Piano d’Area.
Negli incontri sono stati inoltre spiegati e chiariti i numerosi aspetti tecnici e gestionali sui vincoli che avevano creato molte criticità e ferme prese di posizione contraria; è stato confermato  che l’unico vero vincolo rimane quello della caccia, mentre non  vengono affatto penalizzate le attività agricole che lavorano sul territorio.
Su questi presupposti – dichiarano Milva Rinaudo, Presidente dell’Unione della Valle Varaita, e Mario Anselmo,
Presidente dell’Unione dei Comuni del Monviso – abbiamo cercato di accompagnare un processo regionale obbligatorio di cambiamento, tenendo conto sempre e comunque delle necessità della nostra gente, che in montagna ci vive e lavora, e che ha sempre dimostrato di saper affrontare i cambiamenti e di coglierne le opportunità”.

I punti richiesti e accolti dalla Regione:

1. Un’adeguata rappresentanza territoriale negli organi dell’Ente Parco: è già stato presentato un emendamento che porterà a 7 i componenti del Consiglio di amministrazione di cui 6 espressi dai Sindaci della Comunità del parco. Tra questi due espressione degli agricoltori ed ambientalisti come prevedono le linee guida nazionali

2. Istituzione di un tavolo tecnico tra le associazioni culturali, turistiche e gli operatori ed soggetti economici delle Valli. Verrà previsto un organo consultivo formato da Operatori e soggetti interessati alla gestione e funzionamento del Parco.

3. Stralcio della cosiddetta area dei Laghi e Tour Real nel Comune di Pontechianale poiché tale inserimento non è in continuità con la restante parte del territorio proposto a Parco. É stato concordato lo stralcio.

4. Riduzioni di alcune aree nei  Comuni di Sampeyre ed Oncino. É stata concordata la riduzione con i Sindaci di Oncino e Sampeyre.

 

I VINCOLI PREVISTI DALLA LEGGE (stralcio art. 8 della legge 19/2009)
    1.    Nelle aree protette istituite e classificate come parco naturale e riserva naturale si applicano i seguenti divieti:
    a)    esercizio di attività venatoria fatta eccezione per le selezioni programmate.
    b)    introduzione ed utilizzo da parte di privati di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, se non autorizzati nominativamente;
    c)    apertura di nuove cave, fatti salvi i rinnovi e le proroghe delle autorizzazioni in essere, nei limiti delle superfici autorizzate, e gli interventi consentiti dalle norme di attuazione dei piani di area, na-turalistici, di gestione e di assestamento forestale;
    d)    apertura di discariche;
    e)    movimentazioni di terra tali da modificare consistentemente la morfologia dei luoghi o tali da alterare il regime idrico superficiale e di falda, fatti salvi gli interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni ambientali dei luoghi, su iniziativa del soggetto gestore o da esso autorizzati;
    f)    realizzazione di nuove strade ed ampliamento di quelle esistenti se non in funzione di attività connesse all’esercizio di attività agricole, forestali e pastorali o previste dai piani di area, naturalisti-ci, di gestione e di assestamento forestale;
    g)    danneggiamento o alterazione della sentieristica esistente se non per interventi di manutenzione o per completamenti previsti dai piani di area, naturalistici, di gestione e di assestamento forestale;
    h)    danneggiamento o alterazione degli ecosistemi naturali esistenti;
    i)    cattura, uccisione, danneggiamento e disturbo delle specie animali, fatta salva l’attività di pesca;
    j)    raccolta e danneggiamento delle specie vegetali, fatte salve le attività agro-silvo-pastorali;
    k)    introduzione di specie non autoctone, vegetali e animali, che possono alterare l’equilibrio naturale, fatta eccezione per i giardini botanici di interesse pubblico;
    l)    asportazione di minerali;
    m)    accensione di fuochi ad uso ricreativo al di fuori di aree appositamente attrezzate;
    n)    utilizzo di veicoli e di motoslitte al di fuori della viabilità consentita; il divieto non si applica ai veicoli di soccorso ed ai veicoli agricoli degli aventi titolo;
    o)    sorvolo a bassa quota di velivoli non appositamente autorizzati, fatto salvo quanto stabilito dalle leggi sulla disciplina del volo.