Viceministro Costa: “Riunione in Provincia su Avvisi di pagamento per accesso strade Anas” | Si contestano oltre 1700 accessi irregolari in 40 Comuni della Granda

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Su impulso del Viceministro della Giustizia Enrico Costa, si è tenuta ieri, presso la sede della Provincia di Cuneo, una riunione tra i vertici ANAS e i sindaci dei comuni della Granda interessati dal censimento degli accessi irregolari sulle strade statali di competenza dell’Ente proprietario delle strade.

 

Obiettivo dell’incontro: fare chiarezza sugli “avvisi di accertamento e inviti bonari alla regolarizzazione” che nelle scorse settimane ANAS ha inviato a 154 utenti della Provincia di Cuneo, per lo più titolari di imprese e di abitazioni lungo le strade statali 20 e 28, ai quali è stato richiesto di sanare gli accessi e di pagare una somma per gli arretrati.

 

Si tratta di 99 utenze nei comuni di Fossano, Sant’Albano Stura, Trinità e Magliano Alpi, che insistono sulla S.S. n. 28; altre 46 utenze si trovano nei comuni di Borgo San Dalmazzo, Roccavione, Robilante e Vernante, con accessi che si immettono sulla S.S. n.20. Inoltre, 6 avvisi sono stati recapitati lungo la Tangenziale di Mondovì e 3 lungo la Est-Ovest di Cuneo.
«Sono stato portato a conoscenza della vicenda da segnalazioni di numerosi amministratori locali – afferma il Viceministro Costa -. Ho contattato i vertici ANAS, ottenendo di avviare una interlocuzione con i cittadini coinvolti attraverso un confronto con i sindaci».

 

Presenti alla riunione di ieri, oltre agli amministratori dei comuni interessati, il Responsabile Censimenti Accessi e Responsabile Commerciale ANAS Carlo Sgandurra, il Capo Compartimento ANAS Piemonte Raffaele Celia, il Dirigente Amministrativo Area Patrimonio ANAS Paola Filice e i Consiglieri provinciali Rocco Pulitanò e Mario Riu.

 

«Dall’incontro – riferisce Enrico Costa – abbiamo avuto conferma che la questione ha proporzioni molto ampie, visto che dal censimento ANAS si ‘contestano’ oltre 1700 accessi irregolari in 40 Comuni della Granda (Vd. elenco allegato). Siamo dunque solo all’inizio di una vicenda che rischia di disorientare e confondere i cittadini. Le notifiche hanno infatti un tono burocratico, sono ricche di citazioni di norme ma non contengono una chiara indicazione dell’importo richiesto ai singoli utenti. Ciò perché il provvedimento previsto dalla Legge, che dovrebbe definire i parametri per il calcolo dell’importo dovuto, non è stato ancora emanato».
 

 

ANAS ha spiegato che si tratta di ‘avvisi bonari’ a fronte dei quali è possibile inviare controdeduzioni. Una procedura singolare, posto che gli avvisi recano in intestazione la dicitura “Accesso abusivo – Avviso di accertamento”. Sono state espresse perplessità proprio per il tono perentorio delle lettere: per questo è stato chiesto ad ANAS di rivedere le proprie comunicazioni. E sono stati sollevati dubbi anche sull’iter per la regolarizzazione degli accessi da strade comunali a strade statali. ANAS, da parte sua, ha precisato che l’arretrato richiesto a privati e comuni è di 5 anni e ha acconsentito a inviare i propri tecnici, al fine di poter verificare ogni singolo caso. Sopralluoghi che verranno concordati già dalla prossima settimana con i Comuni.

 

«È essenziale – conclude Costache siano garantiti i diritti dei cittadini, che ci sia un’informazione puntuale e che ogni richiesta sia notificata e documentata: diversamente, si crea confusione e disorientamento nei destinatari».