Minaccia la madre con il coltello dopo un litigio, arrestato ventenne

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Con la donna impaurita c’era anche il figlio maggiore arrivato pochi minuti prima della Volante 

Mercoledì 10 dicembre 2014 – 17.30

Solo il pronto intervento degli agenti della Polizia di Stato della Questura di Cuneo, ha permesso ad una donna di sfuggire alla violenza del figlio.
Il fatto è accaduto alcuni giorni fa, alla periferia di Cuneo, quando l’Assistente Capo della Polizia di Stato Renato Viara e l’Assistente Marco Ribero, hanno risposto immediatamente alla richiesta di aiuto di G.R., donna colombiana di 45 anni, che era appena stata aggredita da uno dei due figli, armato di coltello.

La donna, messa alle stette, ha chiamato con il suo cellulare il 113 ed il figlio – P.R.J.D. nato in Colombia nel 1994 ma cittadino italiano – per non farsi trovare in casa dalla Polizia di Stato è fuggito.

 

Quando gli agenti sono arrivati a casa di G.R. hanno trovato la donna in un forte stato di agitazione e soprattutto in preda al panico. Con non poca fatica, i poliziotti hanno cercato di calmarla e rassicurarla, chiedendole anche se voleva essere portata in ospedale. La donna, però, non riportando ferite evidenti ha preferito rimanere a casa ed ha raccontato ai poliziotti che il litigio tra lei ed il figlio maggiore, è iniziato quando, dopo essersi recata in soffitta dove P.R.J.D. le diceva che c’era la finestra rotta, si accorgeva che mancava un computer.

 

Ha così chiesto spiegazioni, innescando però le ire del figlio che ha iniziato ad inveire contro di lei e ad urlare. “Adesso ti ammazzo, così non rompi più”. In un primo momento G.R. ha tentato di reagire agli insulti e alle minacce, poi quando il figlio ha preso un coltello dalla cucina, sì è rifugiata in camera da letto, mentre P.R.J.D.. sempre più alterato, le correva dietro.

 

A quel punto, chiusa in camera, con il figlio che tentava di aprire la porta rompendo il vetro della porta stessa e ferendosi, la donna, terrorizzata, ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato. Il figlio si è così dato alla fuga, desistendo dai suoi intenti violenti contro la mamma. Quando gli agenti sono arrivati, in casa c’erano diverse macchie di sangue, scaturite dalle ferite che P.R.J.D. si era procurato rompendo il vetro della porta della camera da letto, dove si era rifugiata la madre.

 

Con la donna, c’era anche il figlio maggiore, arrivato pochi minuti prima della Volante che, collaborando con gli agenti, ha chiamato al cellulare il fratello, facendosi dire dove si trovava. Gli agenti della Volante – coordinati dall’Assistente capo Luca Ceccarelli – si sono quindi recati a Cervasca, dove P.R.J.D. si era rifugiato, in casa di amici.

 

Il giovane, ormai messo alle strette dai due poliziotti, ha ammesso di essersi ferito alla mano pochi minuti prima, durante un violento litigio con la mamma. Il ragazzo è stato quindi accompagnato in Questura dove, dopo un controllo, è emerso che era già stato denunciato ed arrestato per maltrattamenti in famiglia. P.R.J.D. è stato quindi arrestato.

 

La collaborazione dei cittadini – sottolinea il dirigente delle Volanti, Luigi Chillaè sempre preziosa, soprattutto in casi come questi, dove l’intervento tempestivo e professionale degli agenti ha impedito ad una situazione già violenta, di degenerare ulteriormente”.