Controlli nei centri scommesse: accertata evasione per circa 60mila euro

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Nelle indagini Guardia di Finanza di Cuneo le entrate di un noto operatore estero

Giovedì 20 novembre 2014 – 10.30

Il settore delle scommesse, soggetto al controllo della Guardia di Finanza, ha visto una crescita considerevole nel numero e tipologia di cosiddetti “punti di raccolta”. Anche nel Cuneese sono attive decine di punti raccolta, di norma collegati alla piattaforma dell’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato), che ne regola le concessioni.

Alcuni “punti raccolta” sono riconducibili a bookmakers esteri e sono stati ispezionati dai militari della Compagnia di Cuneo perché sconosciuti all’Amministrazione Finanziaria italiana. Se, dal punto di vista penale, gli orientamenti del diritto comunitario (principio di libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi) consentono di operare in Italia anche in assenza della concessione AAMS, questo non vale sul piano amministrativo e dei tributi dovuti allo Stato italiano, che vengono puntualmente versati dagli operatori “regolari”, titolari di concessione.

 

L’orientamento affermatosi prevede che l’imposta unica sulle scommesse, pari al 26,80% di ogni giocata, sia versata da tutti i bookmakers, anche esteri, che effettuano la raccolta delle scommesse in Italia anche senza la concessione AAMS nazionale ma in forza di “concessioni” di altri Stati dell’Unione Europea.

 

In due recenti interventi eseguiti presso altrettanti punti raccolta scommesse facenti capo ad un noto operatore estero, i Finanzieri hanno ricostruito le effettive “entrate” derivanti dalle giocate, contestando alle società proventi per circa 230.000 euro, a fronte dei quali non risulta essere mai stata versata l’imposta sulle scommesse, per un importo complessivo evaso superiore ai 60.000 euro.