Nonostante il clima e la crisi gli agriturismi della Granda hanno retto

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Agriturist Cuneo riprende i dati nazionali e invita ad “andare oltre la pura enogastronomia”

Sabato 18 ottobre 2014 – 15.00

I dati relativi alle presenze estive 2014 negli agriturismi della provincia di Cuneo sono in linea con quelle nazionali, nonostante un andamento meteorologico tutt’altro che favorevole alle attività ricettive.

Rispetto ad altri settori, tuttavia, il turismo rurale ha registrato performance migliori, anche se appare sempre più chiaro come la pura attività enogastronomica non basti più per restare competitivi sul mercato: le strutture che riescono a mettere a disposizione degli ospiti, per esempio, anche posti letto e attività collaterali hanno risultati migliori, specie con i turisti stranieri”. Così Agriturist Cuneo commenta i dati delle presenze turistiche nelle campagne italiane, che nonostante la crisi e l’estate anomala, hanno sostanzialmente tenuto. La domanda è stata complessivamente stabile, con una crescita – su tutto il territorio nazionale – di quella estera tra l’8 e il 10% e un lieve calo (tra il 3 e il 5%) di quella interna.

 

Le recenti vacanze estive hanno confermato che hanno sofferto poco la crisi quelle strutture agrituristiche che sono riuscite ad adottare strategie promozionali efficaci, anche avvalendosi di internet, con un alto grado di ritorni per il passaparola e per aver saputo fidelizzare i clienti, grazie all’eccellente qualità dell’accoglienza, legata sempre all’attività agricola.

 

Per quanto riguarda le presenze da oltre confine, secondo l’associazione per l’agriturismo fondata nel 1965 da Confagricoltura, gli stranieri, generalmente, hanno prenotato con due/tre mesi d’anticipo, soggiornando, in media, almeno 7 notti. Gli italiani invece, hanno confermato le prenotazioni last minute (2/5 giorni), soggiornando tre giorni. Rilevante, infine, che, di media, ogni 100 ospiti, almeno 15 siano ritornati nella stessa azienda agrituristica.

 

Redazione