Tartufo: a Bruxelles per presentare la fiera e sollecitare cambiamenti fiscali

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Affrontate tematiche per far rientrare il tartufo nei prodotti agricoli e sulla tassazione Iva al 22%

Giovedì 25 settembre 2014 – 11.45

 L’onorevole Alberto Cirio ha accompagnato al Parlamento europeo una delegazione italiana capeggiata dal direttore del Centro nazionale Studi sul Tartufo, Mauro Carbone, insieme al sindaco della Città di Alba, Maurizio Marello, il presidente della Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba, Antonio Degiacomi, e una rappresentanza di commercianti italiani.

 

Si è trattato di affrontare in chiave europea un problema che a livello di Parlamento italiano rimane irrisolto da decenni: il tartufo in Italia non è, infatti, considerato ai fini fiscali come un prodotto agricolo e paga, quindi, un’IVA del 22%, per di più indetraibile.
 Una situazione questa che riguarda solo l’Italia e che spiega la dimensione europea voluta da Alberto Cirio, dal momento che in tutto il resto d’Europa il tartufo è considerato prodotto agricolo spontaneo ed è di conseguenza assoggettato a un’IVA che va dal 4 al 5%.

Durante la visita a Bruxelles il Centro nazionale Studi sul Tartufo ha consegnato un documento ufficiale, redatto dall’avvocato Roberto Ponzio di Alba, che evidenzia sotto il profilo tecnico-giuridico il negativo impatto economico di tale situazione.

 

“Se la situazione non viene risolta da Roma allora passiamo da Bruxelles, stiamo cercando la strada” spiega l’eurodeputato Alberto Cirio (Fi), che ha accompagnato la delegazione e studia le possibili armi: la commissione Petizioni all’Europarlamento e il piano di Bruxelles di armonizzare il più possibile le aliquote Iva sugli stessi prodotti, un regime obbligatorio dal 2016.

Qualcuno non esclude anche l’ipotesi del ricorso alla Corte di giustizia Ue. “Noi ci facciamo portatori di un’esigenza condivisa dall’Associazione delle città del tartufo, circa 50 realtà italiane, insieme a produttori, trasformatori, ristoratori”, spiega Degiacomi.

 “La perversione italiana poi è che non essendo questa Iva detraibile, alla fine è il cliente a pagare un 44% in più”, aggiunge Carbone, secondo cui il risultato è “un’Iva spesso evasa, come dicono le cronache”, in un settore che attira turismo. “Per ogni euro ‘grattato’ sul territorio, il turista ne spende più o meno venti in tutto il resto”, spiega il direttore del Centro nazionale Studi sul Tartufo.

Dopo gli incontri tecnici presso il Parlamento europeo, la delegazione si è spostata alle 18,30 nella sede di Bruxelles della Regione Piemonte in Rue du Trône 62, dove, anche in collaborazione con l’Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, prima di una affascinante ricerca simulata con i cani da tartufo in uno dei parchi cittadini,  è stata presentata la 84^ edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in programma dall’11 ottobre al 16 novembre 2014, insieme alle eccellenze agroalimentari delle colline di Langhe, Roero e Monferrato, da poco diventate Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

 

Redazione