Il XVI rapporto di Almalaurea a Pollenzo: aumentano gli stranieri, diminuiscono i fuori corso

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Cammelli, direttore del consorzio Almalaurea: “Dobbiamo comunque recuperare un ritardo storico rispetto agli altri paesi dell’Ocse. Possono imprenditori non laureati apprezzare il valore di un titolo universitario?”

Giovedì 29 maggio – 17.00

E’ stato presentato oggi a Pollenzo, all’Università di Scienze Gastronomiche, il XVI Rapporto sul Profilo dei Laureati italiani di Almalaurea.

I dati più importanti che emergono dallo studio sono principalmente tre: nel 2013 sono stati oltre 7 mila gli studenti stranieri negli atenei italiani (intorno ai 2 mila nel 2005); diminuiscono gli studenti fuori corso; 3 laureati su 4 sono i primi in famiglia ad aver conseguito questo titolo di studio.

 

Entrando nel dettaglio, gli studenti stranieri provengono principalmente da Albania, – che da sola incide per il 16% – Romania, Cina, Camerun, Grecia, Germania, Ucraina, Moldavia, Polonia, Francia, Russia e altri paesi europei. Gli stranieri si orientano soprattutto verso discipline tecnico-scientifiche come medicina ed economia.

Aumenta, inoltre, la quota di giovani che terminano gli studi nei tempi previsti. Su 100 laureati terminano l’universita’ in corso 41 nelle triennali, 34 nel ciclo unico e 52 nelle magistrali. Solo 13 su 100 vanno fuori corso per 4 anni o piu’. L’eta’ media e’ oggi pari a 25,5 anni per la laurea di primo livello e 26,8 per le magistrali a ciclo unico.

 

16 immatricolati su 100, infine, abbandonano gli studi nel primo anno di università. Ha commentato Andrea Cammelli, Direttore del Consorzio AlmaLaurea: “Lo scenario presente e futuro, nonostante i miglioramenti registrati, resta tuttavia estremamente incerto. E’ vero che la formazione dei manager sta migliorando, negli ultimi due anni quelli in possesso di laurea sono passati dal 14,7% del 2010 al 24,5% del 2012, ma dobbiamo ancora recuperare un ritardo storico rispetto agli altri paesi dell’Ocse. Possono imprenditori non laureati apprezzare il valore di un titolo universitario?”.

 

Redazione