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Lunedì 28 aprile 2014 – Ore 8.25 – Sei reti subite di fronte alla più bella cornice di pubblico della stagione, un’apparente stato di inferiorità e rassegnazione della squadra, condito dalla finale contestazione dei tifosi ai giocatori. Giornata peggiore non poteva esserci per mister Maurizio Calamita, che si presenta nella sala stampa del complesso sportivo “Attilio Bravi” solo per dovere d’incarico, esordendo con un rassegnato “Non ho parole, davvero”.
La squadra ha ormai perso ogni stimolo, come dimostrato dalla totale mancanza di intensità di gioco durante i 90’, e il mister lo sa bene: “Oggi, hanno fatto davvero tutto quello che hanno potuto, e che possono in queste condizioni fisiologiche. È stato imbarazzante, lo ammetto, constatare in maniera palpabile il divario tecnico presente tra noi e l’Alessandria, che è, senza alcun dubbio, una squadra di categoria superiore. I miei ragazzi hanno un grosso problema in questo momento: al di là delle evidenti carenze sul piano tecnico, rispetto a giocatori del calibro di Rantier, Taddei o Cavalli, non hanno nemmeno più, a questo punto della stagione, un’ombra di motivazione, che potrebbe permettere ad alcuni di esprimersi in maniera degna della categoria”. Stilato questo triste resoconto, Daidola si espone anche in maniera chiara sui singoli: “Chiaramente, è difficile giudicare dopo una partita del genere. Certo, non posso che sperare che un giocatore come Tettamanti, a mio modo di vedere assolutamente adatto anche per una squadra di prestigio come l’Alessandria, possa disputare anche il prossimo anno la Lega Pro. Come lui, lo stesso Santoni, ad esempio, ha delle ottime qualità tecniche, ma quando mancano stimoli e spensieratezza è difficile metterle in mostra”.
Tutt’altro approccio al dopopartita, invece, per mister Luca D’Angelo, che gongola nel veder la sua squadra al secondo posto in classifica con 57 punti: “Sapevo che avremmo disputato una grande partita e così e stato. Abbiamo disputato una seconda parte di stagione straordinaria, sbagliando solo con il Renate. Ora non dobbiamo rilassarci, concentrandoci per l’ultimo match con il Delta Porto Tolle, che vale la conferma del secondo posto in classifica”. E a chi gli chiede il segreto dei successi della sua squadra, il mister dei “grigi” ha le idee chiarissime: “Penso che occorra in primis una società forte, seguita da dei giocatori di qualità e, in ultimo, da un allenatore che non abbia manie di protagonismo. Guardate la partita con il Virtus Bassano, è l’emblema della nostra mentalità: pur essendo privi di sei-sette giocatori, disputammo un grande match, vincendolo”.
Carlo Cerutti
