Ricorso su edificio in piazza Carlo Alberto: la posizione del sindaco di Bra

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Sibille Fine MandatoSibille: “Ci tuteleremo in ogni sede di fronte ad una vicenda paradossale”

Giovedì 13 marzo – 9.10

Alcuni fatti su questa vicenda sono inconfutabili. Non è responsabilità di questa amministrazione se si è arrivati ad avere un cumulo di ruderi, infestati dai topi, in pieno centro urbano. La nostra amministrazione si è piuttosto assunta la responsabilità di porre termine a questa grave situazione.

Non si può parlare poi di speculazione edilizia: la cubatura concessa nel nuovo progetto è inferiore a quella preesistente, senza nessun ulteriore consumo di suolo. Al contrario, la nuova articolazione dell’edificio permetterà sul retro la realizzazione di un ampio giardino”. Così il sindaco di Bra Bruna Sibille, nell’ambito di una conferenza stampa che si è svolta in municipio ieri sera mercoledì 12 marzo 2014, ha commentato il ricorso straordinario al Capo dello Stato promosso dalla sezione locale di Italia nostra, per contestare la nuova costruzione in via di realizzazione tra piazza Carlo Alberto e piazza Roma.

 

In un documento che pubblicheremo sul sito internet del comune (www.comune.bra.cn.it), abbiamo voluto sintetizzare il lunghissimo iter e l’elenco degli adempimenti che ho dovuto compiere per arrivare al risultato che mi ero prefissa. Passaggi in commissione urbanistica, commissione tutela del paesaggio, commissione edilizia, giunta, pubblicazione del progetto e numerose osservazioni, alle quali è stato puntualmente risposto grazie anche alla disponibilità dei progettisti e del proponente, che hanno più volte rivisto il progetto originario” – ha poi aggiunto la prima cittadina, che ha rimarcato come “ci sono aspetti che sono suonati come schiaffi all’amministrazione ma soprattutto agli uffici: non si può affermare che vi sono state difficoltà ad avere la documentazione, sarebbe una falsità grossolana, dato che le norme vigenti sulla trasparenza sono applicate in questo comune con la massima diligenza e anticipando i tempi. Italia Nostra non ha nemmeno dovuto presentare la domandina in carta semplice, in quanto la sua presidente è stata accompagnata negli uffici da un consigliere comunale perché avesse la strada spianata e immediatamente tutta la documentazione della pratica”.

 

L’associazione ha scelto di lasciare che il cantiere andasse avanti per tutto questo tempo, giocando la carta del ricorso straordinario, peraltro in un momento in cui i lavori hanno già superato la fase delle fondazioni ed a breve cominceranno ad emergere dal suolo” – ha poi commentato Bruna Sibille – “Sia chiaro che ci tuteleremo in tutte le sedi di fronte ad una vicenda che mi pare paradossale. Diversamente, quale sarebbe la credibilità nostra, come amministrazione comunale ma anche come città, se andassimo a rimettere continuamente in discussione le decisioni prese. Già gli iter procedurali in questo campo non sono semplici, se poi lasciamo alla sola maestria degli avvocati la determinazione delle tempistiche degli interventi, chi mai verrà più a investire sul nostro territorio?

 

cs