Ritardi in Piemonte sul Programma di sviluppo rurale 2014-20, Gianna Gancia: “Gestione disastrosa”

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«Dalle risposte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, appare evidente che passeranno mesi prima che il Piemonte apra i bandi del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Un ritardo che spegne il motore del settore primario, con gravissime ripercussioni in tutti i comparti dell’economia agricola e dell’indotto, non ultimo quello dell’agrimeccanica.

In mancanza di indicazioni certe, le aziende hanno rinunciato agli investimenti e molte rischiano di fallire per problemi di liquidità. Il Piemonte è il fanalino di coda nell’utilizzo dei fondi europei e la Regione non è in grado di sbloccare gli aiuti».

 

Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale, continua a dare battaglia sul fronte del Psr, anche dopo l’annuncio dell’approvazione, da parte della Giunta regionale, delle modifiche al Piano di sviluppo rurale concordate con la Commissione europea: «Adesso andrà costituito il Comitato di sorveglianza del Psr che dovrà emettere un parere sui criteri di selezione degli interventi necessari all’apertura dei bandi, ci vorranno altri tre mesi… Forse la Giunta Chiamparino non si è resa conto della gravità della situazione, gli agricoltori sono esasperati e meditano azioni di protesta clamorose».

 

Dopo l’allarme lanciato dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” e ripreso in un’interrogazione dalla stessa Gancia, secondo cui il Piemonte rischia di non spendere in tempo utile (31 dicembre 2015), e quindi di perdere, oltre cinquanta milioni di euro di fondi europei legati al vecchio Psr 2007-2013, la presidente leghista aveva chiesto conto all’assessore dei ritardi del nuovo Psr 2014-2020, rilevando che il documento elaborato dalla Regione aveva collezionato oltre 800 osservazioni dei Servizi della Commissione europea: «E’ una storia nata male – commenta Gianna Gancia – e che rischia di finire peggio, penalizzando fortemente le imprese agricole piemontesi che vivono nell’incertezza, mentre ovunque, nelle Regioni concorrenti più importanti, come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, e nelle province autonome di Trento e Bolzano, il Psr è già uno strumento operativo in mano alle aziende».

 

Aggiunge Gianna Gancia: «Quest’anno la Regione Piemonte non è riuscita nemmeno a erogare l’anticipo sulla Domanda Unica, come avvenuto fino all’anno scorso nella misura di almeno il 18 per cento del dovuto, privando gli agricoltori di quel minimo di liquidità che in questi momenti poteva risultare di vitale importanza per le loro aziende. E’ l’ennesimo segnale della considerazione in cui è tenuta dalla Giunta Chiamparino l’agricoltura, il volano dell’economia regionale, rappresentando il 10 per cento del Prodotto interno lordo agricolo nazionale».

 

c.s.