Una serata omaggio ad Azio Citi in Fondazione Mirafiore

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Sabato 20 aprile, alle ore 18:30, si concluderà la stagione del Laboratorio di Resistenza 2023-24 con una serata omaggio ad Azio Citi.

Inizialmente, l’ospite dell’ultima serata, nel teatro della Fondazione, avrebbe dovuto essere la giornalista Tiziana Panella che è stata costretta ad annullare l’incontro per motivi personali.

 

Azio Citi, insieme a Carlin Petrini e Giovanni Ravinale, è stato al centro di tante cose. Quel trio, nel 1975 diede vita alla prima radio non commerciale: Radio Bra Onde Rosse; dal 1978 cominciò ad animare il Club Tenco dalle retrovie dell’Infermeria. Per tutti erano il “Trio di Bra: il lungo, il grosso, il piccolo” e come ha ricordato Petrini: «Le parti erano stabilite e non cambiavano: io facevo il “bravo presentatore” e pensavo alla regia, Azio era il vero artista di noi tre, dotato di una innata arguzia da cabarettista, mentre Giovanni Ravinale interveniva con la sua ironia, la battuta pronta ereditata dal padre». Del trio, Azio era certamente il più attore, la forza creativa, l’irriverenza, quello che altri avrebbero chiamato il pensiero laterale.

Dagli anni ’80 Azio è sempre a fianco, in maniera costante, sincera, disinteressata, di Carlin Petrini nell’avventura di Arcigola, prima, Slow Food poi e infine, dal 2004, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

 

Negli ultimi anni, insieme a Filippo Bessone e Luca Occelli ha animato un altro trio fenomenale, quello dell’ORA CANONICA. Filippo Bessone era -ed è ancora- padre Filip, quello delle finte parabole, Luca Occelli il chierichetto e Azio, padre Lork, il traduttore originale del piemontese di Padre Filip.

Proprio Bessone e Occelli hanno pensato di dar vita ad una serata speciale per ricordare Azio che se n’è andato il giorno di Pasquetta del 2023. Ci saranno canzoni, ricordi, naturalmente parabole, ma soprattutto ci sarà spazio per tutti quelli che Azio lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, chiunque potrà raccontare il suo personale ricordo. Sempre col sorriso, però, perché ad Azio, l’irriverente cinico buono, piaceva soltanto così.