Verzuolo per Tutti: in cerca di risposta sul futuro del baby parking

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Riceviamo e pubblichiamo

Il gruppo di minoranza consiliare “Verzuolo per Tutti” ribadisce profonde preoccupazioni riguardo al futuro del baby parking di Verzuolo. Nella riunione del Consiglio Comunale dell’8 febbraio, il capogruppo Vallome ha sollevato dubbi significativi riguardo alla convivenza all’interno degli stessi locali di una scuola pubblica e una scuola privata, entrambe rivolte allo stesso target di età (infatti i bambini con meno di due anni di età frequentano il baby parking di Manta).

La risposta della maggioranza, purtroppo, ha tralasciato di chiarire la propria posizione riguardo al delicato equilibrio tra interessi pubblici e privati. Piuttosto che affrontare direttamente le preoccupazioni sollevate, la maggioranza ha preferito riportare una serie di inesattezze, successivamente confutate dai documenti ufficiali.

Il baby parking rappresenta un servizio fondamentale per i bambini verzuolesi che non sono ancora in età per frequentare la scuola dell’infanzia pubblica. Tuttavia, è inaccettabile che il Comune sostenga economicamente un soggetto privato che concorre direttamente con una struttura pubblica. Risulta singolare che il Comune eroghi fondi per le spese di trasporto della scuola privata, mentre la scuola pubblica fatica ad ottenere un trattamento analogo.

Ancora più sorprendente è la recente delibera di giunta del 6 marzo, che destina considerevoli fondi alla cooperativa che gestisce la scuola privata (69.000€ per il 2024 ed un importo non ancora definito ma di portata simile per il 2025), assegnandole la tettoia esterna dell’edificio. Questa decisione è stata presa nonostante anni di richieste da parte della dirigenza scolastica affinché la struttura venisse ristrutturata poiché fondamentale per lo svolgimento delle attività della scuola dell’infanzia pubblica, sostenendo che mancassero le risorse necessarie.

La minoranza ribadisce con forza che, pur riconoscendo l’importanza di un servizio di baby parking a Verzuolo, il Comune non può e non deve favorire economicamente lo svuotamento della scuola dell’infanzia pubblica. È fondamentale garantire un equilibrio tra supporto ai servizi privati quando necessari, perché l’amministrazione non intende provvedervi direttamente, e la tutela del buon funzionamento delle istituzioni pubbliche già in essere.