Torna il rito del “Suonare le conchiglie”, il Sabato Santo

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Torna, nel Roero, il rituale del “suonare le conchiglie” al Castel Verde di Castagnito. E’ una consuetudine singolare, misto di spontaneità e riconoscimento ufficiale, desiderio di creare qualcosa di pittoresco e che invece porta con sé i ritmi del sacro e del profano. E’ il senso di una tradizione dalle radici remote, unita ad elementi che ogni volta si aggiungono per dare un tocco di modernità che non intacca però il significato originario: ossia quello di unirsi agli elementi della terra e dell’aria, in un giorno che capita una volta all’anno ed in cui ogni campana tace in attesa della Pasqua di resurrezione.

Ora si riparte, con l’ufficialità, in un’abitudine che nemmeno il Covid era riuscito ad interrompere (seppur obbligando, per due anni di fila, a svolgere il rito dai balconi e dai cortili): qui, nel punto più alto del paese roerino, a mezzogiorno in punto di sabato 30 marzo tutti potranno venire qui, soffiare dentro le proprie coclee marine e colmare il temporaneo silenzio dei rintocchi del “ciochè” parrocchiale: proprio perché si tratta del Sabato Santo, che viene dopo il venerdì del dolore e della crocifissione di Gesù ricordata dai Vangeli. Il rito diventa dunque un segno di speranza dell’uomo che si affida ad uno strumento musicale primordiale, per dire “sono vivo, e lo voglio far sapere a tutti”: proprio qui, al Castel Verde, per un evento appoggiato anche dalla Pro Loco castagnitese ed a cui seguirà un momento di ritrovo conviviale. Un tratto distinguente di queste colline: sorpresa per i visitatori, senso di appartenenza per chi, qui, ci vive.

Castagnito non sarà sola, come del resto avviene da alcuni anni: stesso giorno e stessa ora, si procederà in modo analogo a Castellinaldo d’Alba, dal colle di San Servasio, che rispetto al Castel Verde non è nemmeno così lontano in linea d’aria. E a Magliano Alfieri, ove è stato costituito addirittura un gruppo spontaneo di suonatori di conchiglie, il quale si radunerà alle falde del castello poco prima delle 12: e anche a Guarene, in pieno centro.

E’ un Roero che suona e saluta la Pasqua.