Motociclismo – Intervista con Kevin Cristino, braidese e campione del Mondo di Enduro classe 125 2T

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Kevin Cristino
Kevin Cristino in azione

Forse non tutti, se non gli appassionati del settore, sono a conoscenza del fatto che in Provincia di Cuneo c’è un ragazzo, di poco più di vent’anni, che lo scorso anno ha conquistato il titolo mondiale di Enduro della classe 125 2 Tempi.

Si tratta di Kevin Cristino, classe 2003, residente nella periferia di Bra dove, quando è libero da allenamenti e gare, collabora con i genitori nella conduzione dell’azienda agricola di famiglia, che produce verdure ed ortaggi.

Figlio di genitori che in passato hanno gareggiato in competizioni motociclistiche, con il padre Gianfranco che ha conquistato un Campionato Italiano di Velocità in Salita della classe 250 in sella ad una Suzuki Gamma 250, soprannominato “Schwantzino” per lo spettacolare stile di guida che ricordava quello del suo idolo, l’ex campione del mondo della 500 Kevin Schwantz e la madre Manuela Girardo, che ha gareggiato nel Campionato Italiano di Velocità Femminile della classe 600, Kevin (inevitabile la scelta del nome) non poteva che venire contagiato dalla passione per le moto, essendo nato praticamente tra i motori.  Della famiglia fa parte anche la sorella undicenne Elena.

La passione per i motori ha continuato poi a coltivarla frequentando l’Istituto Salesiano di Bra con indirizzo meccanico, studi che gli hanno consentito di porre le basi per poter effettuare in autonomia la manutenzione ed i lavori necessari per sistemare la moto, anche nel corso delle gare, nelle quali non è previsto alcun aiuto esterno.

Quanto i genitori hanno smesso di gareggiare, visto che Kevin dimostrava parecchio interesse per le competizioni, lo hanno indirizzato verso le gare di motocross, molto meno impegnativo ed oneroso rispetto a quelle di velocità, specialità che lo vede esordire, all’età di otto anni, nel minicross.

Alle mie domande, ha iniziato a raccontare la sua ancor breve, ma già intensa e proficua storia.

“Nel 2012, quando avevo dodici anni, ho staccato la licenza per prendere parte al campionato italiano di minicross della classe 65 cc., conquistando la seconda posizione. L’anno successivo, sono stato nuovamente secondo nell’italiano e terzo nel  Campionato Europeo della stessa classe, poi sono passato alla classe 85 cc., che mi ha fruttato nuovamente la seconda piazza nell’italiano, e la terza  nell’Europeo della 85 cc. nel 2016. In seguito sono salito di cilindrata, passando alla 125, ma ho subito un infortunio, per cui non ho raccolto alcun risultato.

Salito ulteriormente di cilindrata e passato alla 250, nel 2019 ho gareggiato in sella ad una KTM 250 4 Tempi ed ho vinto il Campionato Italiano della classe MX2 Fast. Mi ricordo che battagliavo sovente con il campione del mondo 2023 di motocross classe MX2 Andrea Adamo riuscendo, a volte, anche a batterlo”.

A fine anno però ha deciso di dare un taglio con il motocross e di dedicarti all’enduro. Per quale motivo?

“Il motocross è bello, ma secondo me è stato rovinato dal denaro, che consente a chi ha più possibilità economiche di prevalere su chi ha solamente delle buone qualità di guida”.

In questa specialità ti sei trovato subito a tuo agio ed hai espresso le tue qualità di guida, che sono state notate dagli osservatori della Fantic, casa italiana rinata dalle ceneri della Fantic Motor di Barzago, che ha trasferito la propria sede in provincia di Treviso. Raccontaci come è andata.

“Gli addetti della Fantic mi hanno contattato ed abbiamo raggiunto un accordo per la partecipazione al campionato italiano di Enduro della classe 125 nella categoria Youth in sella ad una Fantic XE 125 2 Tempi ed a qualche gara del mondiale. Mi hanno affidato al Team del siciliano Marco D’Arpa, supportato ufficialmente dalla Casa, con il quale mi sono trovato molto bene. Ho iniziato così la mia carriera nell’enduro, conquistando la terza posizione nel mondiale Youth, con miglior risultato l’ottava piazza conquistata nel Gran Premio d’Italia, disputato nei dintorni di Spoleto, vincendo il Campionato Italiano Under 23 della 125, partecipando, a fine anno, alla Sei Giorni con il Club Italia, gara in cui ho concluso terzo nella categoria C1 125”.

Poi, nel 2022, sei ulteriormente cresciuto e l’anno scorso sei letteralmente esploso, ci puoi spiegare cosa è successo?

“La Fantic è una Casa che punta ed investe sui giovani ed i risultati si vedono! Nel 2022 sono diventato pilota ufficiale, venendo assistito dalla Fantic Racing E50, diretta dall’ex Campione Simone Albergoni, che mi ha permesso di esprimermi al meglio, accontentando ogni mia richiesta. Ho vinto gli Assoluti d’Italia della 125 e mi sono piazzato secondo nel Mondiale Youth, mentre alla Sei Giorni, dove ero nuovamente iscritto con il Club Italia, sono stato secondo assoluto nella classifica riservata ai club.

Per quanto riguarda l’ultima stagione agonistica sono riuscito a conquistare, in anticipo e sempre guidando la Fantic 125, il mondiale della classe 125 2T della categoria Youth, ed ho rivinto gli Assoluti d’Italia della stessa classe. Con grande soddisfazione sono stato convocato a fare parte della squadra azzurra per la Sei Giorni disputata in Argentina, nella quale ho esordito in sella alla Fantic XEF 250 4T, ma ho avuto qualche problema con la moto ed ho concluso quarto nella classe E1”.

Il resto è storia recente, Kevin è stato premiato nel mese di dicembre, insieme ai campioni del mondo di tutte le specialità del motociclismo agli Awards FIM 2023, cerimonia svoltasi a Liverpool, in Gran Bretagna e dalla FMI a Viareggio per la vittoria conseguita negli Assoluti d’Italia. Recentemente ha preso parte agli allenamenti collegiali della squadra azzurra organizzati dalla FMI nel mese di gennaio ed in quello di febbraio, svoltisi sui terreni sabbiosi di Rosolina Mare (RO)  e Vercelli ed in seguito in Sardegna ed all’Isola d’Elba.

Sicuramente nel corso degli anni avrai acquisito l’esperienza per poter competere con avversari più forti di te. Hai qualche accorgimento da raccontare in merito?

“Avendo dovuto giocarmi più volte la classifica assoluta della classe 125 contro avversari più esperti di me, perdendo a volte per un’inezia, quando arrivo all’ultima e decisiva speciale, e si è tutti stanchi, ogni accorgimento è buono per cercare di prevalere. Ultimamente ho vinto una gara per un solo decimo di secondo poiché prima del via dell’ultima prova speciale, ho ‘girato’ il senso di marcia dello pneumatico anteriore, in modo da avere più grip. Un altro piccolo accorgimento è quello di sostituire la mousse con una nuova per evitare problemi. Bisogna sempre provare all’ultimo ad inventarsi qualche cosa di nuovo per cercare di avere un piccolo vantaggio sugli avversari, ed a volte gli esperimenti pagano!”.

Quali sono i tuoi programmi per la corrente stagione agonistica?

“Nel 2024 sarò alla guida della Fantic 250 4T e mi presenterò al via degli Assoluti d’Italia, che partono ai primi di marzo a Cavaglià (BI) e del Mondiale della classe Junior, in programma ad inizio aprile in Portogallo, sperando di mettermi in evidenza anche in questa cilindrata. In squadra con me ci saranno anche tre piloti stranieri, uno nella mia categoria e gli altri due nella 125”.

Un’ultima cosa, come e dove ti alleni e ti rimane il tempo per rapportarti e divertirti con i tuoi amici ed hai qualcuno da ringraziare?

“Mi alleno prevalentemente nei boschi e un po’ nelle piste, vado in bici da corsa, a differenza di tanti piloti, che non si lasciano un attimo di respiro, io ho i miei tempi liberi, che spendo sia per aiutare i miei in azienda, che per andare sui kart e per stare in compagnia dei miei amici. Desidero ringraziare coloro che hanno creduto in me e che mi supportano: Fantic Motor, Federazione Motociclistica Italiana, CBA Taglio Laser, VIB Verniciatura, Mazza Costruzioni, Arte Intonaci, Corino Macchine ed Autoscuola Blu”.

Sicuramente la sua è una vita fatta di grandi sacrifici, ripagata però, almeno sino ad ora, dai risultati sportivi conseguiti. Auguriamo con tutto il cuore a Kevin di riuscire a giocarsi le prime posizioni del mondiale della 250 4T, che bussa ormai alle porte, già sin dai primi appuntamenti. Non sarà sicuramente facile ed avrà bisogno di sostegno, anche economico, per poter affrontare le lunghe trasferte che impone il calendario del mondiale.

cs