Il “Young Rooms” per dare risposte ai disagi dei giovani delle scuole di Saluzzo

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L’obiettivo è costruire insieme ai ragazzi delle risposte ai vari disagi che interessano i giovani degli Anni ‘20, proprio in un periodo in cui le istituzioni pubbliche hanno sempre più il dovere di porre la salute mentale al centro dell’azione di governo.
Venerdì 16 e venerdì 23 febbraio “Il Quartiere” (ex caserma Musso di piazza Montebello) a Saluzzo ospita la prima edizione dell’evento educativo “Young rooms”, un format organizzato dal Comune di Saluzzo con il supporto di Compagnia di San Paolo e del Rotary club di Saluzzo, in collaborazione con il Cantiere adolescenti dell’Asl Cn1, il Consorzio Monviso solidale e gli istituti superiori cittadini.
Partecipano 10 classi di Saluzzo, circa 250 ragazze e ragazzi, divisi in due gruppi, uno per
settimana. Ogni gruppo-classe sarà separato in modo che 3-4 studenti possano partecipare a ciascuna “stanza” dove vengono sviluppati da esperti i temi prescelti che sono: sessualità, sostanze, l’ansia, Adhd, i gruppi in adolescenza, il malessere, l’alimentazione, il virtuale.
“E’ previsto un momento di coffee break – spiegano gli organizzatori – in cui i compagni di classe si riuniscono per condividere e far sintesi di quello che è stato ascoltato e delle esperienze incontrate. L’iniziativa prosegue poi in un secondo momento quando, in ogni scuola, si cercherà di ricomporre il quadro delle esperienze vissute. Aiutati dagli operatori di “Prevenzione diffusa” e da un tecnico della comunicazione tenteranno di elaborare una strategia per comunicare ad altri compagni quanto è emerso e quanto è stato appreso durante “Young rooms””.
“Young rooms” ha preso spunto dall’evento “Stanze” che si è svolto sempre a “Il Quartiere”, negli ultimi due anni, e che ha coinvolto decine di insegnanti delle scuole cittadine e che ha creato occasioni formative e di confronto.
“Sono molto soddisfatto per questa iniziativa -dice l’assessore alle Politiche giovanili Andrea
Momberto – perché mettiamo al centro della nostra azione i giovani, i loro bisogni, i loro disagi, cercando risposte possibili e facendo rete. Infatti, l’organizzazione è stata molto complessa e ringrazio funzionari del Comune e educatori del Consorzio che hanno saputo coinvolgere i tanti soggetti che si occupano delle nuove generazioni e delle problematiche connesse”.