«Come un aeroporto da dove decollare verso il mondo»

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Mettere l’impresa al centro. È questo l’obiettivo che Ca­me­ra di Commercio Cuneo vuole perseguire ed è anche per questo motivo che lunedì scorso si è svolta l’inaugurazione del “Salone del Futuro”, una strategica area di incontro pensata secondo un nuovo approccio dei servizi camerali, un elemento che di fatto sposta la prospettiva incentrandola sulle aziende. Da qui lo sviluppo del progetto Spazio Impresa, altro aspetto che è stato approfondito nell’evento andato in scena negli uffici di via Emanuele Filiberto a Cuneo, nel corso del quale c’è stato anche l’intervento dell’architetto Flavio Bruna, direttore dei lavori di qualificazione. Ambienti rinnovati e di assoluto prestigio, perfettamente funzionali alle nuove esigenze delle imprese. A fare gli onori di casa sono stati il segretario generale Patrizia Mellano e il presidente della Camera di Commercio cuneese Mauro Gola. A lui abbiamo chiesto, in particolare, di svelarci gli obiettivi del Salone del Futuro e di Spazio Impresa.

Avete appena inaugurato il Salone del Futuro, come lo descriverebbe?
«In senso metaforico mi piace pensare il Salone del Futuro, inaugurato il 29 gennaio, come un aeroporto internazionale dove il passeggero atterra per avere la possibilità di imbarcarsi verso tante altre destinazioni. Penso al Salone del Futuro come ad un hub dove l’utente arriva con un quesito, un interesse, un desiderio e ha la possibilità di soddisfarli tutti in uno stesso contesto. Immagino un luogo dove si instaura una nuova modalità di relazione tra funzionario e utente, tra istituzione e impresa. Ed è un hub rappresentato da una bellissima sala riqualificata e riportata al suo antico splendore che si sposa con la modernità, l’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità».

Quali sono gli elementi cardine del progetto?

«Fare impresa non è assolutamente semplice, lo dice il nome stesso e lo è ancora di più in questi anni caratterizzati da problemi endogeni ed esogeni che hanno frenato la nostra economia. In un contesto così difficile intendiamo supportare nel miglior modo possibile il sistema imprenditoriale mettendo l’impresa ancora più al centro delle nostre azioni e delle nostre politiche. Lo sviluppo del paradigma “impresa al centro” e un nuovo approccio operativo da parte dell’ente camerale nelle relazioni con la propria utenza sono le pietre angolari su cui poggiano i progetti Salone del Futuro e Spazio Impresa».

L’obiettivo finale del vostro progetto è mettere al centro l’utente e l’impresa, come lo realizzerete?
«All’interno del Salone del Futuro sarà localizzato Spazio Impresa che rappresenta un modo nuovo di guardare ai servizi camerali che saranno rivisti in una modalità incentrata completamente sull’utente e sulle sue necessità, puntando in modo forte sulla semplificazione e su un accompagnamento dell’imprenditore a 360 gradi. Sarà instaurata una relazione con l’utente che consenta non soltanto di far fronte alle sue richieste ma, soprattutto, cercherà di fargli cogliere le numerose opportunità offerte dalla Camera di commercio e dalla sua rete».

Sarà quindi anche un lavoro di “squadra”?
«Per fornire servizi di livello ci si potrà avvalere della rete camerale che nella sua accezione più ampia comprende le Unioni Regionali, l’Unione Nazionale, Ceipiemonte, Piemonte Innova, le Camere di commercio italiane all’estero. Altre strutture con cui abbiamo rapporti consolidati quali Atenei e Poli di innovazione potranno aiutarci a rispondere alle richieste delle imprese. All’interno del Salone del Futuro e di Spazio Impresa il concetto di rete dovrà essere progressivamente allargato anche ad altre istituzioni che possono essere di supporto per il sistema imprenditoriale. Spazio Impre­sa sarà anche occasione di network con le Associazioni di categoria, un luogo dove mettere a sistema l’importante patrimonio di dati camerali e individuare congiuntamente nuove linee di azione per intercettare le necessità delle imprese, in particolare di quelle che ancora non fruiscono della possibilità di un accompagnamento strutturato al proprio business».

Pmi piemontesi ed export, la leva dei progetti integrati di filiera

Il Salone d’Onore della Camera di Commercio di Cuneo ha ospitato anche la presentazione dei nuovi Progetti Integrati di Filiera 2024 – 2025, strumento messo in campo dalla Regione Piemonte per aiutare le imprese ad affacciarsi sui mercati internazionali. Il presidente Mauro Gola ha accennato alla vocazione all’export della Granda evidenziando il crescente peso delle esportazioni, che incidono per il 45,6% contro il 37,2% di dieci anni fa, sul Pil provinciale. Giulia Marcon, responsabile del Settore Promozione Interna­zionale della Regione Piemonte ha definito con chiarezza il perimetro di intervento, le modalità di candidatura e i vantaggi per le imprese. Stefano Nigro, direttore generale di Cei­piemonte, braccio operativo del progetto, ha sinteticamente presentato obiettivi e programmi di attività.
Le Pmi piemontesi potranno aderire gratuitamente ai Progetti Integrati di Filiera (Pif) che puntano a consolidare la presenza competitiva e la proiezione internazionale in nove filiere produttive piemontesi di eccellenza: Automotive & Transportation, Aero­spazio, Clean­Tech/Green­Building, Ab­­bigliamento-Alta Gam­ma-Design, Tes­sile, Agro­alimentare, Meccatro­ni­ca, Salute e Benessere, Ict.
Le attività sono riconducibili ad azioni di sistema che hanno lo scopo di mi­gliorare la crescita culturale e competitiva per le imprese sui mercati internazionali e ad azioni di investimento costituite, ad esempio, dalla partecipazione in forma collettiva a fiere internazionali, eventi espositivi, business convention, organizzazione di incontri b2b, missioni di incoming.
È possibile aderire anche a più Pif, qualora si possiedano i requisiti previsti. Alle Pmi ammesse sarà concessa un’agevolazione consistente in una riduzione sui costi di partecipazione alle azioni di investimento che saranno proposte nell’ambito delle attività di ogni progetto. La riduzione sarà quantificata ex-ante per ogni singola azione a cui le Pmi daranno specifica adesione.
Il valore massimo dell’agevolazione concedibile è quantificato in 20.000 euro ad impresa per ogni Pif a cui la stessa risulterà ammessa per l’annualità e comunque nei limiti di disponibilità de minimis dell’impresa.
I Pif sono rivolti alle piccole e medie imprese piemontesi. Sono escluse le aziende agricole (Codice Ateco 01) e le imprese vitivinicole. La domanda può essere presentata fino alle 12 del 2 febbraio.
«L’export è un motore di crescita sempre più significativo per la nostra provincia e in un momento come questo caratterizzato dalla debolezza dei consumi interni è ancora più importante guardare ai mercati in­ternazionali» ha concluso il presidente Gola.

Articolo a cura di Riccardo Rodri