Ottima la Ciclovia tra Langhe e Roero, ma quando? e con quali fondi?

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Sabato 16 dicembre 2023 abbiamo partecipato come Osservatorio alla
presentazione del progetto della Ciclovia tra Langhe e Roero, passeggiata di loisir,
Bra-Pollenzo-Alba, attraverso il ponte sospeso “Carlo Alberto”.
L’iniziativa si è svolta presso l’albergo dell’Agenzia di Pollenzo ed ha visto la
partecipazione di personalità importanti come il presidente della Fondazione
Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, il presidente della Regione Piemonte,
Alberto Cirio, e il rettore dell’Università di scienze gastronomiche, Bartolomeo
Biolatti.

Bella iniziativa e bel progetto, ben illustrato dai due relatori, l’arch. Chiara Benedetti,
che ha letto l’excursus storico del ponte sul Tanaro della prof. Monica Naretto e
l’arch. Corrado Rinaudo, che ha presentato il percorso della ciclovia e il dettaglio
della nuova passerella sospesa sul Tanaro. Un progetto con una importante valenza
simbolica di unione di un territorio con grandi capacità economiche e con una
significativa valenza turistica per un territorio collocato in due siti Unesco di
interesse internazionale.

Come Osservatorio non possiamo che rallegrarci di vedere tradotto in fatti concreti
quanto avevamo auspicato nelle nostre Osservazioni al progetto del Lotto mancante
dell’autostrada Asti-Cuneo, tra Verduno e Cherasco, depositate il 16/12/2022 in cui
richiedevamo, tra le mitigazioni all’impatto dell’autostrada con costi a carico del
Concessionario, un “intervento di mitigazione dell’impatto della pesante opera
autostradale, realizzato mediante la creazione di un percorso ciclo-pedonale ad hoc, comprensivo del recupero a nuova vita della storica struttura del Ponte Albertino,
con lo scopo di mettere in comunicazione la buffer zone del Sito Unesco dei paesaggi
vitivinicoli delle Langhe-Roero con il Sito Unesco “Residenze Sabaude – Complesso
Carloalbertino di Pollenzo”. Purtroppo la nostra richiesta non aveva avuto seguito e
sembrava che la questione fosse caduta nel dimenticatoio. Per fortuna dei cittadini
di Langa e Roero, è intervenuta la Fondazione Compagnia di San Paolo che ha
coperto i costi di questo bel progetto di cui, sabato scorso, abbiamo avuto modo di
apprezzare tutti gli aspetti architettonici, culturali, di mobilità sostenibile e per un
turismo rispettoso dell’ambiente.

Una domanda circolava tuttavia, a mezza bocca, tra gli astanti: “ma chi troverà i
fondi per quest’opera e quando potranno partire i lavori? perché di sogni infranti
ne abbiamo già visti troppi!”.

A dare una risposta a queste domande si è impegnato il presidente Cirio. I costi
dell’intero progetto sono stati valutati in 9,5 M€. Per ricostruire in sicurezza la
passerella sospesa sul Tanaro (la vera chicca di questa ciclovia, assunta a simbolo
dell’unione di queste terre), andata distrutta durante la seconda guerra mondiale a
seguito di eventi bellici e che troverebbe i suoi piloni di sostegno nelle due pile del
ponte carloalbertino in laterizi policromi, il preventivo ammonta a 4,5 M€. Questi
ultimi troverebbero la copertura nel nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) che
sarà ridiscusso tra il Ministero e la Società Asti-Cuneo del Gruppo Gavio per i motivi
più diversi, tra i quali l’inclusione delle opere cosiddette “d’accompagnamento” nel
novero delle opere necessarie per completare il riassetto della viabilità di tutta l’area
Albese-Braidese. Per altri 3 M€ è previsto l’utilizzo di non ben specificati fondi
regionali e per i rimanenti 2 M€ il sempre auspicabile intervento di qualche
finanziamento privato.


Non per il gusto di fare i guastafeste, ma per l’inveterato vizio di questo Osservatorio
di guardare la realtà in faccia e di mettere da parte le facili illusioni, possiamo dire
che la revisione del PEF tra Ministero e gruppo Gavio comporterà, anche sulla base
delle esperienze degli anni passati, un periodo di alcuni anni per le lunghe e
defatiganti trattative e le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità
competenti. Per il semplice motivo che saranno in ballo importi di centinaia di M€
dovuti agli eventi più imprevedibili come la pandemia e le guerre, nonché
l’inclusione di nuove opere non incluse nel precedente PEF, con magari la necessità
di ampliare il periodo di concessione della A33, e Dio non voglia, anche della A4 con
un meccanismo di cross-financing.

Diciamo pure che l’impresa costruttrice del gruppo Gavio potrebbe essere
interessata a iniziare l’intervento subito dopo la fine dei lavori sulla Tangenziale di
Alba, secondo noi nella seconda metà del 2026 e che muoverà le sue pedine per
ottenere questo risultato. La facile conclusione è tuttavia che della passerella sul
Tanaro se ne potrà parlare concretamente in occasione delle prossime elezioni
regionali del 2029. Come pure non è il caso di parlare prima della restante parte
della ciclovia che, senza passerella, perderebbe molto del suo significato.
In questa campagna elettorale del 2024 avremmo preferito poter parlare dell’altra
mitigazione che avevamo richiesto e auspicato di vedere realizzata già nel corso dei
lavori del lotto Verduno-Cherasco: le due gallerie artificiali suggerite dalla
Soprintendenza all’Archeologia, belle arti e Paesaggio per interrompere la visione
del nastro d’asfalto ai piedi della collina prospiciente la residenza reale di Pollenzo
e per dare la possibilità alla fauna di passare in sicurezza da una parte all’altra
dell’autostrada. Purtroppo la soluzione al risparmio della Società Asti-Cuneo di una
sola galleria, denominato “ecodotto”, della lunghezza di appena 40 m non ha
centrato nessuno dei due obiettivi proposti dalla Soprintendenza. Anzi, per certi
aspetti, costringendo la fauna a passare in un solo punto, per di più di dimensioni
contenute, l’ha messa ancor più in pericolo: una vera trappola… Ma di tutto questo,
a Gavio e a Cirio, poco importa, basta finire!

Guido Chiesa,
Cesare Cuniberto,
Silvio Veglio
per conto del direttivo dell’Osservatorio.