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Quegli studenti dell’Ancina che fanno il Liceo all’estero

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C’è Noemi Rovella, appena ritornata alla sua 4AL dopo tre mesi entusiasmanti vissuti tutti d’un fiato a Benowa, cittadina australiana nel Queensland a due passi da Brisbane. E poi c’è chi all’estero è ancora: come Fabio Bergese, da agosto a Southport, città britannica che si affaccia sul Mare d’Irlanda 26 km a Nord di Liverpool; o Lucia Bonacossa, che sta trascorrendo il suo quarto anno di liceo negli USA a Southlake, circa 25mila abitanti in Texas; ed Elisabetta Ferrero ed Elisabetta Racca, entrambe in Canada, la prima a Winnipeg, capitale della provincia di Manitoba, la seconda più di 2mila km a Ovest, a Chilliwak, città di circa 80mila abitanti a 75 km da Vancouver nella British Columbia; o come Elena Villosio che è partita l’estate scorsa per Bochum, quasi 400mila abitanti in Renania Settentrionale-Vestfalia in Germania. E infine c’è Francesco Quaranta, che sta facendo le valigie alla volta di Congleton, cittadina grande più o meno come Fossano nella contea del Cheshire, Inghilterra nord-occidentale.

Sono i sette studenti dell’Ancina, tutti di quarta, coinvolti in questo anno scolastico in soggiorni all’estero che spaziano da un trimestre all’anno intero. Una tradizione che si rinnova e che da tempo qualifica il Liceo: negli ultimi 11 anni sono infatti stati 71 gli “Anciniani” che si sono giovati di questa opportunità. Le mete? Le più svariate, in lungo e in largo per l’intero pianeta, con una prevalenza di Stati Uniti e Canada (rispettivamente 14 e 13 esperienze) fuori dall’Europa e della Germania nell’Ue (10), senza però dimenticare Regno Unito (6), Australia (4), Irlanda e Belgio (3) ma pure Messico, Thailandia, Costarica, Austria, Argentina, Finlandia, Francia, Danimarca, Olanda e Sudafrica.

Il Liceo in questi casi assicura il sostegno di uno specifico docente “Tutor”, incaricato di mantenere rapporti puntuali con il singolo studente e l’istituzione scolastica ospitante, mentre un’apposita Commissione, formata dalle professoresse Alessandra Gerbaudo e Luisella Enria, coordina la materia complessiva della mobilità internazionale studentesca e proprio in questi giorni sta per esempio assistendo diversi studenti di terza nella redazione della propria candidatura in vista dell’anno scolastico 2024/25.

La convinzione, dicono all’Ancina, è che si tratti di una “opportunità altamente formativa sotto l’aspetto linguistico ma anche umano, un’esperienza che consente ai ragazzi di mettersi alla prova a distanza di migliaia di chilometri da casa ricavandone un bagaglio di conoscenze e competenze che potranno senz’altro spendere nel loro futuro tanto scolastico quanto professionale”.

BaNNER
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