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Ologrammi a teatro: benedetto sia il luogo

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Lunedì 11 dicembre alle ore 21.00
presso il teatro sociale di Alba G. Busca avrà luogo la performance di Teatro ed ologrammi “NON”

Il progetto da cui nasce lo spettacolo vede la realizzazione di un percorso formativo in collaborazione con il Politecnico di Torino in cui gli studenti, confrontandosi con la tecnica dell’ologramma hanno allestito la performance teatrale “NON”, una nuova drammaturgia sperimentale che vede l’ologramma su rotore parte integrante dello spettacolo, non solo come elemento scenografico, ma come elemento della narrazione.
Il testo, elaborato dagli studenti sotto la supervisione della regista Stefania Borgogno indaga il non luogo del digitale e lo esprime attraverso l’ologramma che è luce ma anche immagine, identità. “Le intuizioni profonde di questi giovani artisti” ha dichiarato la regista “andranno in scena rappresentando la paura, la libertà, la famiglia con immagini parole danza e musica. Un percorso verso la definizione d’identità, un’identità che il continuo vivere immersi in uno spazio digitale rende sempre più effimera.”
“Gli studenti attraverso questo percorso hanno compreso che l’agorà digitale, il non luogo dove vivono sempre più la loro socialità, si svolge attraverso un mezzo di cui non sono padroni e che non possono controllare” ha dichiarato il direttore di Digito Cultura Manuela Lamberti “Questa nuova coscienza ha consentito la costruzione di un percorso narrativo innovativo non solo nelle forme ma anche nei contenuti, ha dato l’opportunità di esprimere il loro potenziale, sperimentandosi attraverso la narrazione teatrale.”
“Questa prima esperienza rappresenta un passo verso future collaborazioni” auspica la Prof. Cravanzola, coordinatrice didattica del progetto” l’interesse dei ragazzi è stato molto attivo, sarebbe importante dare una stabilità a quest’iniziativa”.
Un lavoro realizzato grazie ad un team interdisciplinare unito ed efficiente composto dalla Prof.ssa Enrica Cravanzola coordinatrice didattica, la regista Stefania Borgogno, il Prof. Amedeo Manuello Bertetto del Politecnico di Torino, direttore scientifico, la Dott.ssa Manuela Lamberti direttore Digito Cultura, Yulia Shevchenko direttore di Aristè Branding & Marketing che ha curato magistralmente l’immagine e la grafica.
L’iniziativa promossa dall’Associazione culturale Noesis, l’associazione Ma.ter il laboratorio di drammaturgia del Liceo Classico ed Artistico Gallizio con il supporto del Prof. Amedeo Manuello Bertetto del Politecnico di Torino si avvale del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, del patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte e del sostegno del Comune di Alba.
Il progetto “Benedetto sia il luogo!” con la produzione della performance teatrale “Non” si inserisce nel Festival di cultura digitale: “Digito Cultura”.

DIGITO CULTURA: FESTIVAL DELLA CULTURA DIGITALE

“La transizione digitale sta interessando tutti gli aspetti della vita dell’individuo. I processi di trasformazione del quotidiano, sia in ambito lavorativo che sociale, procedono a ritmi esponenziali” – ha dichiarato Manuela Lamberti direttore del festival – “La cultura del digitale ingloba tutto e si esplica in un vero e proprio cambio di paradigma mentale e comportamentale. In questo contesto analizzando lo scenario della cultura e dell’intrattenimento possiamo renderci conto che gli strumenti tradizionali di produzione e fruizione si sono modificati in modo strutturale”.

Digito Cultura ha come scopo lo studio, l’analisi, la divulgazione e la sperimentazione delle nuove tecnologie in ambito creativo. L’evento si apre con i due spin off regionali di Alba e Casale, rispettivamente dedicati a ologrammi ed Nft per concludersi a Torino nell’arco di un festival di quattro giorni (20\23 febbraio 2024) che prevede 4 panel tematici: Beni Culturali, Cinema, Arte, Teatro.
Il bisogno fondamentale da soddisfare è l’analisi del ruolo dell’uomo nell’ambito della
transizione digitale. Come cambia la produzione culturale attraverso gli strumenti tradizionali, che comunque vedono l’artista immerso nelle tecnologie digitali, come si esprime la creatività attraverso le nuove tecniche. Esiste l’urgenza di analizzare lo stato dell’arte, i progressi conseguiti e stabilire un’azione di monitoraggio costante in grado di connettere e far interagire le diverse competenze in un progetto in grado di diventare esso stesso uno sviluppatore di connessioni, creando una sorta di sistema nervoso digitale della creatività, della percezione e dell’apprendimento. In questo caos primordiale di input, notizie, sperimentazioni disarticolate tra loro e percorsi interrotti esiste il bisogno di razionalizzare lo status quo, con l’obiettivo di creare sinergie costruttive e concrete tra i nuovi e vecchi attori di un sistema al momento confuso ed incerto. Serve una visione d’insieme, e il progetto risponde a questo bisogno.
Il progetto “Benedetto sia il luogo!” con la produzione della performance teatrale “Non-luogo” si inserisce nel Festival di cultura digitale: “Digito Cultura”.

BaNNER
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