A Piazza arrivano la “Casa delle Associazioni” e la gestione unitaria dei nuovi beni culturali

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Un partenariato pubblico-privato cui affidare la gestione dei tre percorsi culturali di tipo immersivo ed esperienziale presenti a Mondovì Piazza, al fine di favorirne la pubblica fruizione, la valorizzazione e la conservazione nel medio e lungo periodo. Questa, in breve, la volontà dell’Amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha approvato una scheda di valutazione preliminare di convenienza e fattibilità per la futura conduzione unitaria di “Infinitum” (allestito dal 2019 presso la chiesa della Missione), del Tunnel Prima Armata (i cui lavori di adeguamento e rifunzionalizzazione sono terminati nello scorso mese di aprile) e dell’affaccio sull’ottocentesco Teatro Sociale, la cui messa in sicurezza si concluderà nelle prossime settimane.

 

«Continuano gli sforzi della nostra Amministrazione per valorizzare in maniera sinergica le eccellenze culturali della città, ridando una vita e una dignità a monumenti rimasti silenti e abbandonati per decenni» il commento del sindaco, Luca Robaldo, e dell’assessora alla Cultura e alle Politiche sociali, Francesca Botto. «Il partenariato pubblico-privato per la gestione univoca dei tre diversi percorsi esperienziali ci consentirà di massimizzare i risultati in termini economici e turistici. Un progetto di riqualificazione strutturale e funzionale che nasce durante la passata Amministrazione e che oggi si concretizza andando ad accrescere la già ricca offerta culturale cittadina, ad ora comprensiva del Museo civico della Stampa, della Torre civica del Belvedere e del Museo della Ceramica e che, nel prossimo futuro, potrà contare altresì sui nuovi spazi allestiti al Collegio dei Gesuiti e al Polo delle Orfane».

 

Il desiderio, dunque, di valorizzare le eccellenze storico-architettoniche della città, ma anche la ferma volontà di animare gli edifici di proprietà comunale rimasti temporaneamente senza una specifica destinazione d’uso. Da qui la scelta di trasformare una parte dell’immobile di via delle Scuole 31 nella cosiddetta “Casa delle Associazioni”. «Un atto dovuto visto il fervore associazionistico che da anni anima la nostra città» hanno continuato Luca Robaldo e Francesca Botto. «In un periodo complesso dal punto di vista