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«E ora ripartiamo dal piatto unico per stare meglio»

I segreti a tavola di Marco Bianchi: «Viva la dieta mediterranea con verdura, frutta, cereali e proteine»

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Settanta ricette per “Il giorno più buono”, il nuovo libro di Marco Bianchi che insegna a prendersi cura di sé tra cucina e scienza. Bianchi è un tecnico di ricerca biochimica e divulgatore scientifico che ama cucinare ricette sane e gustose per tutti. Ha condotto diverse trasmissioni televisive e scritto numerosi libri sull’importanza di mangiare bene, tra cui “La nostra salute a tavola” e “Viaggio nel corpo umano tra scienza e ricette”. L’incontro più importante della sua vita professionale è stato nel 2008 con Umberto Veronesi e la sua Fondazione, con cui collabora da anni come divulgatore scientifico. Il nuovo libro incoraggia a uno stile di vita più naturale e salutare per tutti. Marco Bianchi guida i suoi lettori in questa splendida avventura insegnando a scegliere e cucinare i piatti ideali per ogni momento della giornata, dalla colazione alla cena, passando per lo spuntino, il pranzo e la merenda. Un giorno intero all’insegna del gusto e della salute.

Questo ultimo libro è il 24esimo, da cosa è nato?
«Da tempo la community che mi segue mi chiedeva questo tipo di informazione, di dare ricette specifiche per i vari momenti della giornata per ottenere appunto “Il giorno più buono”. Cerco di accontentare tutte le richieste che arrivano dalla community e questo premia sia me sia loro. I social sono un po’ un diario con pagine scoperte per tutti, e mi viene naturale ascoltarli e aiutarli rispetto alle domande sull’alimentazione: tra noi c’è una grande fiducia».

Quali sono le regole base dei suoi consigli di alimentazione?
«La dieta mediterranea che rappresenta una parte fondamentale di tutti noi: sia quella legata alla nostra cultura, al piacere di stare a tavola in compagnia e di cucinare per chi amiamo, sia quella legata al benessere, al modo semplice e intuitivo che abbiamo per usare il cibo come nutrimento efficace per mantenere sano il nostro corpo. Il modello mediterraneo è un esempio eccezionale di alimentazione volta al benessere fisico, una dieta che molti di noi già seguono senza saperlo. Non è un caso, infatti, che la dieta mediterranea sia dal 2010 un Patrimonio Cultura­le Unesco».

Quando è nata la sua passione per la cucina?
«Io ho iniziato a cucinare a 7 anni. Guardavo mio nonno che amava stare dietro i fornelli, era un grande appassionato. Così fin da bambino mi piaceva stare in cucina, sperimentare, giocare, mischiare. E mia mamma me lo permetteva. Questa è stata una fortuna. Da allora non ho più smesso e non solo la voglia di cucinare è negli anni rimasta forte, ma nel tempo si è sempre più specializzata. Oggi posso dire che è una passione partita male ma che poi è finita bene. Nel senso che all’inizio cucinavo e mangiavo di tutto e di più. Ma forse è stato proprio questo che poi mi ha permesso di appassionarmi al tipo di cucina che faccio oggi».

Cosa non dovrebbe mai esserci in eccesso e cosa invece non dovrebbe mai mancare nel nostro frigo di casa?

«Dovremmo imparare a limitare il consumo di carni lavorate: prosciutto, salsiccia, salumi. Non si dovrebbe mai andare oltre i 50 grammi alla settimana. Perché sono carni rosse lavorate, contengono elevate quantità di sale e molti grassi. Tra le cose che non dovrebbero mai mancare ci sono invece i legumi, che sono un nostro grande patrimonio. Erano la proteina preferita un tempo, poi abbiamo però erroneamente preferito carni e altre cose. Negli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta, la nostra dieta prevedeva il consumo di legumi anche quattro volte a settimana, cosa che adesso invece per molte persone resta un qualcosa da mangiare a volte, di tanto in tanto. La natura ci offre tutto ciò di cui il nostro corpo ha bisogno, dobbiamo soltanto imparare a rispettarla e a conoscere i suoi ingredienti».

Quali sono gli accorgimenti da seguire per portare la salute in tavola?

«Abituarsi sempre più a mangiare un piatto unico che comprenda: una porzione di verdure, una di frutta, una di cereali preferibilmente integrali ed una di proteine: in primis quelle vegetali (come i legumi), poi quelle animali (io preferisco il pesce azzurro, i formaggi freschi e magri, le uova). L’unico condimento concesso? Olio extravergine di oliva. I tre alimenti che non dovrebbero mai mancare in una cucina sono legumi, pasta integrale e pomodoro».

Dieta e tumori, è possibile proteggersi dal cancro con una corretta alimentazione?
«La dieta mediterranea è considerata la più indicata per mantenere il peso corporeo nella norma, ecco che sposandola si ritrova un alleato in grado di ridurre il rischio di sviluppare forme di cancro. Diverse ricerche, inoltre, hanno evidenziato un ruolo direttamente protettivo svolto da uno schema alimentare prevalentemente ve­getariano nei confronti del cancro. Non va demonizzato co­m­un­que il consumo di carne, ma non deve superare i 500 grammi a settimana».

Cosa mangia Marco Bianchi?

«Seguo appunto la dieta mediterranea: mangio cereali integrali, uova, pesce, formaggi magri, soia, legumi, molta frutta e verdura, frutta secca e semi. Utilizzo grassi di qualità come l’olio extravergine di oliva. Pratico sport (crossfit) con regolarità».

Il suo piatto preferito?

«La pasta al pomodoro. È il mio confort food, un po’ perché mi riporta al nonno, che mi ha insegnato a cucinare, un po’ perché amo il suo sapore. Non potrei farne a meno, quando viaggio è quello che mi manca di più».

Lo chef-scrittore ospite di “Libri a castello” a Racconigi tre giorni di eventi culturali
È stato proprio lo chef-scrittore Marco Bianchi (intervistato nell’occasione da IDEA) a inaugurare “Libri a Castello”, il focus dedicato alla lettura nell’ambito di “La cultura si fa spazio”, l’evento che ha debuttato a Racconigi nei primi tre giorni di questa settimana. Erano presenti ospiti d’eccellenza: oltre a Bianchi che ha parlato della sua idea di alimentazione sana, anche due volti femminili molto apprezzati per lo spiccato senso dell’ironia come Sabrina Guzzanti e Chiara Francini. Il festival è stato organizzato da Castello di Racconigi, Comune, Lions Club e Gruppo Lettura Carmagnola con la presentazione che si è svolta nella sede dell’Atl del Cuneese, partner assieme a Terre dei Savoia, alla presenza del sindaco di Racconigi, Valerio Oderda, della direttrice del Castello, Alessandra Giovannini, da Maurizio Liberti per il Gruppo Lettura Carmagnola, dal presidente Lions, Vincenzo Inglese e dal vicedirettore della Banca di Cherasco (sponsor della manifestazione), Lorenzo Crida. Una prima esperienza molto fortunata, con possibilità di un bis tra un anno.