Prenderà il via sabato 16 settembre la prima edizione del “Festival del Paesaggio. Diari di terre e di uomini”, la kermesse itinerante che, fino a novembre, prevede una ricca serie di appuntamenti con storici, scrittori, giornalisti, musicisti, registi e attori che si confronteranno sul rapporto tra uomini e terra, nello splendido scenario della Langa del Tanaro.

Il festival, parte del progetto “Langa del Tanaro. Un progetto a rete di valorizzazione e fruizione turistica per un territorio di confine”, sostenuto dal bando “Territori in luce” – edizione 2023 della Fondazione Compagnia di San Paolo, pone al centro del dibattito il paesaggio, inteso come terreno su cui prende forma l’identità locale, ovvero il collante tra le comunità, l’ambiente e il patrimonio
culturale.

L’identità culturale di cui siamo eredi, infatti, non è la somma di musei, opere d’arte e monumenti, ma un tessuto continuo che aderisce al paesaggio. In questo senso, il patrimonio diffuso è la forma dei luoghi, l’indivisibile fusione tra arte e ambiente che diventa motore di crescita e di sviluppo per le future generazioni.

Da qui la scelta di ambientare un festival itinerante che parla del paesaggio tra le colline della bassa Val Tanaro, dedicandolo in primis alle comunità locali dove il fiume abbandona le montagne per incontrare le Langhe, sue figlie predilette. Qui, colline, pianura e montagne si uniscono in una visuale unica dove le torri antiche di secoli, le chiese affrescate dai pittori medievali e il buon cibo creano un territorio capace di accogliere e di emozionare con esperienze genuine e autentiche.

A fare da mappa alla prima edizione del festival ci penserà il paesaggio umano, culturale, musicale, artistico, personale, interiore, familiare e popolare. Mentre gli appuntamenti vivranno nella cornice dei luoghi d’arte dei Comuni di Bastia Mondovì, Camerana, Castellino Tanaro, Castelnuovo di Ceva, Murazzano Priero, Rocca Cigliè, Sale San Giovanni.

Sabato 16 settembre appuntamento con il sociologo e saggista Massimo Introvigne a Bastia Mondovì, nella chiesa di San Fiorenzo.

Massimo Introvigne

Sabato 16 settembre alle 21 il “Festival del Paesaggio” inaugura la prima edizione a Bastia Mondovì, nella magnifica cornice della chiesa campestre di San Fiorenzo, in cui è conservato il ciclo affrescato del XV secolo più esteso del Piemonte. Circondato dalle rappresentazioni sacre e allegoriche di straordinaria suggestione, Massimo Introvigne, sociologo e saggista, parlerà del rapporto tra paesaggio e mistica nell’incontro dal titolo “Paesaggio e mistica, il paesaggio che parla all’anima”. Punto di ispirazione saranno proprio gli affreschi di San Fiorenzo che, alle immagini delle grandi figure della storia sacra, aggiungono spesso elementi di paesaggio, urbano o rurale, dove emergono anche castelli e scorci di vita agreste che fanno da contraltare al “paesaggio mistico”, una nozione che emerge solo nel XIX secolo e che ispira una parte significativa dell’arte otto e novecentesca, coincidendo con un risveglio spirituale che guarda a modelli esoterici e orientali al di là del cristianesimo.

Domenica 17 settembre a Murazzano Daniela Febino e il Collettivo Scirò presentano lo spettacolo “Storie di masche, storie di paura”

Daniela Febino e il Collettivo Scirò

Domenica 17 settembre alle 17, in Piazza Umberto I a Murazzano, Daniela Febino e il Collettivo Scirò presentano il loro ultimo spettacolo “Storie di masche, storie di paura”: una narratrice e due attrici in scena riprendono la tradizione popolare piemontese e, tra pozioni e incantesimi, sorprendono e conquistano il pubblico con misteri e gran risate.

L’appuntamento, che in caso di pioggia si terrà nel Salone Polivante “Gatti-Pagliano” in Piazza Monsignor Dadone, declina il tema “Paesaggi della mente: tradizioni e racconti popolari”, attraverso la maestria di Daniela Febino la cantastorie più conosciuta in Piemonte. Quando parlano di lei parlano di una figura resistente alle mode e ai costumi; che ha capito che le storie, quelle belle e quelle brutte, vanno raccontate ai piccoli, che la curiosità fa diventare subito furbi e grandi il doppio, solo in cinque minuti!

Eccola allora con le sue attrici e le sue musiche a raccontarci i misteri di questa Langa tutta da scoprire grazie alle scenografie di suo marito, l’artista Beppe Pepe che l’accompagna sempre nelle sue mille avventure, costruendo boschi e case, fiumi e monti, castelli e viottoli che le possano dare l’occasione di essere ancora più sorprendente.